mercoledì 13 aprile 2022

Dopo il punto di domanda l'iniziale maiuscola o minuscola?


M
oltissime persone, anche quelle cosí dette acculturate, sono convinte – complice la scuola, gli insegnati non si soffermano sufficientemente su questo argomento (o, addirittura, non lo conoscono?) – che dopo il punto interrogativo (o punto di domanda) si debba  obbligatoriamente  cominciare il periodo che segue con l’iniziale maiuscola. Le cose non stanno affatto cosí. Occorre distinguere da periodo a periodo. Se si tratta di un susseguirsi di domande (o interrogazioni) facenti parte di un unico concetto; di periodi compiuti ma “concatenati” tra loro, ciascuna iniziale avrà la lettera minuscola: “Io andarmene? mai!”.
Ma vediamo un esempio molto piú autorevole, il Manzoni: “Cos’è? Cos’è? Campane a martello! fuoco? ladri? banditi? Volete tornare indietro ora? e farmi fare uno sproposito? (Promessi Sposi, 6 e 7). Ma diamo la "parola" a "Si dice o non si dice?" (Corriere.it).


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La parola proposta da questo portale: anacoia. Sostantivo femminile sinonimo di sordità. Vocabolo aulico essendo composto con le voci greche "a privativo" e "acoyo", udire, sentire (con l'aggiunta della "N eufonica").

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La lingua "biforcuta" della stampa

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Speriamo che prima o poi i "massinforma" capiranno che i prefissi e i prefissoidi si scrivono uniti alla parola che segue.


 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi: saranno prontamente rimosse)



7 commenti:

V.Ppnr ha detto...

"Vocabolo aulico essendo composto con...": sarei curioso di sapere, Raso, il significato che lei attribuisce - in casi come questo -al geranio "essendo".
Vittorio Pepe

V.Ppnr ha detto...

Va bene... al geranio, all'orchidea, alla rosa .. eppure avevo corretto.
Al GERUNDIO.
Vittorio Pepe

falcone42 ha detto...

Gentile prof. Pepe, la prego di non considerarmi stupido. Quando ho scritto il mio commento, la sua correzione non era ancora stata pubblicata: questa banale spiegazione non le è passata per la mente? Io non ho pensato che lei consideri sinonimi i due termini in questione, ma che si sia trattato di un banale errore, magari dovuto ad una svista. Ecco perché, appena ho letto il suo post, ho subito cancellato il mio (come aveva fatto lei, tempo fa, quando mi aveva chiesto di spiegare perché consideravo transitivi verbi quali "colpire" e simili). Lei invece parte dal presupposto che da me non possa venire niente di sensato. Grazie!
A proposito: mi sono sempre chiesto perché, tempo fa, lei ha scritto (rivolgendosi al dott. Raso): Lei e "falcone42" - detesto le virgolette superflue, però qui non lo sono... -

P.P. Falcone

Fausto Raso ha detto...

Caro Pepe,
al gerundio in questione dò (sic!) il valore di complemento di causa: essendo composto = poiché è composto.
So già che farà il bastian contrario, ma tant'è.
FR

V.Ppnr ha detto...

So già che lei non tollera chi fa il bastian contrario, ma tant'è.

Sicché un vocabolo può essere definito "aulico" poiché è composto con... segue l'origine greca (o latina) del vocabolo stesso.
Dovrei dedurre che sono "auliche" tutte le parole derivanti dal greco (o dal latino), ma sappiamo che non è così.

So già che farà il bastian contrario, ma tant'è.
Vittorio Pepe

Fausto Raso ha detto...

Non sono certamente auliche le parole regionali entrate nel lessico nazionale come, per esempio, "michetta" (tipo di pane), "abbioccarsi" (appisolarsi), "ciao".
FR

V.Ppnr ha detto...

Quanto scrive, Raso, conferma che l'espressione "vocabolo aulico essendo composto...", ossia "vocabolo aulico poiché/in quanto composto...", è fuorviante.

Non consideri bastian contrario chiunque esponga un'idea diversa dalla sua, coraggio.
Vittorio Pepe