giovedì 3 giugno 2021

Sgroi - 105 - Giustificare o spiegare?

  


di Salvatore Claudio Sgroi

          1. L'evento

Un caro amico e collega mi ha ieri mailato indicandomi il seguente linkcon l'ironico commento: "Scriverai un articolo per scusarlo? !"

 2. Giusticazione vs spiegazione

Il link rinvia a un art. sul "Messaggero" on line, di martedì 1 giugno, di Francesco Pacifico intitolato: "Carlo 'Azelio' Ciampi, clamorosa gaffe all'inaugurazione della targa a Roma. Dipendente rischia sanzione".

Quello che vorrei ora "spiegare" è l'equivoco alla base del commento dell'amico-collega, che non distingue nel mio approccio "laico" dinanzi agli usi linguistici, qualunque ne sia il giudizio (positivo o negativo), tra da un lato a) il tentativo di "spiegare" un uso, nel caso particolare l'errore "Azelio" per "Azeglio", individuando la Regola (inconscia) alla base di tale uso; e dall'altro b) il giudizio di valore su tale uso (da sanzionare o no), in base a criteri espliciti e verificabili.

Quindi, prima di "scusare" ovvero "giustificare" (o meno), io mi pongo il problema di "spiegare". I due momenti non possono essere con-fusi, ignorando il momento della "spiegazione" a tutto vantaggio di quello della "giustificazione", che peraltro non è ipso facto un giudizio di "approvazione".

 3. Regole inconsce alla base dell'uso "Azelio" (al posto di "Azeglio").

Alla base dell'uso di "Azelio" si può invocare come criterio esterno la scarsa familiarità col nome dell'ex presidente della Repubblica "Azeglio Ciampi" da parte di chi materialmente ha scritto sulla targa "Azelio"  anziché "Azeglio".

La Regola "interna" di "Azelio" al posto di "Azeglio" può trovare invece una spiegazione nel fatto che "Azelio", come precisava Emidio De Felice nel suo Dizionario dei nomi italiani (Mondadori 1986), esiste come variante di "Azeglio", e ha una frequenza di ben 2300 occorrenze, rispetto ad "Azeglio" con appena 550 occorrenze, ovvero meno di 1/4, (o il 25%), stando al corpus dei nomi di battesimo rilevati tra gli "abbonati del telefono in Italia" negli anni '80.

Lo stesso rapporto è confermato dai dati del Ministero delle Finanze del 1995, utilizzati da Alda Rossebastiano - Elena Papa ne I nomi di persona in Italia. Dizionario storico ed etimologico (Utet 2005-2008): Azeglio è infatti attestato con 255 occorrenze contro le 1071 di Azelio.

Una "variante" dunque e non banalmente un nome "scritto male", secondo il commento di Calenda.

Geograficamente, precisa ulteriormente De Felice (con Rossebastiano - Papa), è un nome presente in Emilia-Romagna e in Toscana, e sappiamo che l'ex presidente della Repubblica era livornese, e si tratta di un "nome ideologico dell'ultimo Ottocento".

 4. Giudizio di valore sull'uso errato

Detto ciò, l'uso errato è stato giudicato, nel titolo del Messaggero con qualche benevolenza, "una clamorosa gaffe", e più freddamente dal sindaco di Roma Virginia Raggi tout court un "errore". Ma l'errore in questione, sia perché riguardante un presidente della Repubblica sia perché tocca la identità di una persona, non è proprio facilmente giustificabile.

La responsabilità è infatti sia di chi materialmente ha scritto "Azelio" ma anche di chi avrebbe potuto o dovuto controllare, con inevitabile ripercussioni sul sindaco di Roma. Un "incidente" tanto più grave in quanto qualcuno aveva voluto giustificare la copertura (peraltro trasparente) della targa durante la cerimonia di inaugurazione della piazza intitolata ad Azeglio Ciampi, con una crassa bugia: "Purtroppo montandola l'abbiamo scheggiata e potrebbe cadere".

 5. Carmine: nome maschile o femminile?

La gravità degli errori dei nomi di battesimo riguarda anche la possibile confusione tra nomi maschili e nomi femminili, anche se è vero che esistono nomi con referenti maschili o femminili, ovvero "promiscui", per es. Andrea, Nicola, Mimì, Fiore, Zaffiro, Eden, ecc.

Recentemente mi è infatti capitato di rispondere alla e-mail di un "dr. Carmine X" con: "Gentile Dott.ssa", ricevendo la precisazione: "Colgo l'occasione per ricordarle che il nome Carmine è maschile. Con grande cordialità. Carmine X". A cui sono seguite le mie doverose scuse, esplicitando la Regola inconscia del mio errore, dando per scontato che, evidentemente, io non ho mai avuto un amico di none "Carmine":

"Caro dr. XY,

mi scuso, naturalmente, per l’abbaglio. Ma inconsciamente ho assimilato CARMINE con “Carmen”!"





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