Riproponiamo un nostro vecchio intervento sull'uso corretto del "lei di rispetto" perché la stampa...
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LEI è veramente buona, signor capitano, nel concedermi la licenza», disse la recluta
irrigidita sull’attenti. Il giovanotto, però, dieci minuti più tardi, anziché
sul treno diretto a casa, si ritrovò, piangente, in cella di rigore: quel buona aveva
offeso l’ufficiale, colpito nella sua virilità.
Vediamo, quindi, le concordanze delle varie parti del discorso quando si usa
il lei allocutivo, il così detto lei di rispetto.
La logica vuole che le voci verbali diventino femminili perché lei è,
appunto, un pronome personale di terza persona singolare femminile. Diremo,
quindi, lei è invitata alla cerimonia,
oppure lei è stata rimproverata per… tanto
riferito a una donna quanto a un uomo.
Quando in una frase c’è un aggettivo con funzione di predicato, secondo la
norma logico-grammaticale, dovremmo, dunque, metterlo al femminile e dire lei
è cattiva e presuntuosa sia con riferimento a un uomo sia con
riferimento a una donna?
In casi del genere occorre affidarsi al buon senso; se il lei si
riferisce a un uomo, le voci verbali e gli aggettivi saranno, ovviamente,
maschili: lei è buono, signor capitano.
Saranno rigorosamente femminili, invece, le particelle pronominali (anche se si
tratta di un uomo): signor capitano, la prego, mi conceda una breve
licenza. Rivolgendoci a più persone il lei diventa,
naturalmente loro e segue le medesime regole che sono state
menzionate per il lei allocutivo: signori, loro almeno,
siano tanto comprensivi nei nostri riguardi; signore, siano sempre buone con i
loro pargoletti.
Va da sé che quando si adopera la perifrasi dell’eccellenza vostra, signoria
vostra ecc., si deve mettere tutto al femminile (verbi, aggettivi,
pronomi). E a proposito del "lei allocutivo", ci è venuta alla mente,
per assonanza, l'allocuzione che
molti confondono con la locuzione:
sono due cose completamente diverse. Per la differenza tra i due lemmi si
veda qui e qui.
***
Sarebbe interessante sapere perché buona parte dei dizionari attesta/attestano "malafede" come sostantivo femminile solo singolare, eppure il plurale c'è e non è scorretto: malefedi (ed è "immortalato" in numerose pubblicazioni).
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