Quando scriviamo ─ e forse senza rendercene conto ─ adoperiamo il verbo tagliare in tutte le salse, come usa dire; ciò rende i nostri scritti poco "appetibili" e disturbano il lettore. Evitiamo, quindi, i troppi "tagli" adoperando i vari sinonimi ─ quando possibile ─ del verbo "incriminato"; le nostre "opere letterarie" saranno molto più leggibili.
Vediamo, piluccando qua e là, le proposizioni in cui il verbo tagliare può essere sostituito da un sinonimo, oltre tutto più appropriato. In corsivo il verbo tagliare e in parentesi il sinonimo.
Gli assassini hanno tagliato in quattro pezzi (squartato) il corpo della vittima; dopo l'incidente i medici hanno dovuto tagliare (amputare) la gamba schiacciata dalle ruote del tram; in alcuni Stati arabi usano tagliare (mozzare) la mano ai ladri; nel mese di giugno si taglia (miete) il grano mentre a maggio, luglio e settembre si taglia (falcia) il fieno; il boia ha eseguito la sentenza tagliando (recidendo) nettamente la testa del condannato; i rami degli alberi vanno tagliati (troncati) di tanto in tanto; il piccolo Lucio ha tagliato le penne delle ali (tarpato le ali) al pappagallo per non farlo volare.
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Ancora un "test" del sito "Libreriamo" per mettere alla prova la (nostra/vostra) conoscenza "perfetta" della grammatica della lingua italiana.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Vaccini, a Torino ora è più facile: si può cambiare con un click data e luogo dell'appuntamento
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Correttamente: si possono cambiare (gli elementi sono due).
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