venerdì 16 ottobre 2020

La capo dell'ufficio o la capa dell'ufficio?


 Forse sarebbe bene che i lessicografi del vocabolario Treccani in rete (ma anche altri dizionari dell'uso) "riguardassero" il lemma capo specificando che il femminile regolare e corretto è capa. Alla voce in questione si legge: 

«2. a. Persona che dirige, che è posta al comando di altre persone (in quanto il capo, cioè la testa, è la parte principale e più nobile del corpo; in questo sign., la parola può essere invariabilmente riferita, come titolo, anche a donna che eserciti tale funzione): cdello stato, il più alto organo dello stato (in Italia, il presidente della Repubblica); cdel governo, il presidente del Consiglio dei ministri, spec. durante il regime fascista (oggi comunem. denominato presidente del consiglio); cd’istituto, chi soprintende all’andamento didattico, educativo e amministrativo di una scuola o istituto d’istruzione (...)». 

Tra i vocabolari consultati il Garzanti e "Sapere.it" attestano il lemma femminile. Istruttiva la nota d'uso di quest'ultimo: «Il femminile regolare di capo, nel significato di persona che esercita un comando o dirige un’impresa, è capa, e così si può chiamare una donna che svolge tale funzione; tuttavia, poiché questa forma ha spesso un uso scherzoso, molti preferiscono chiamare anche una donna capo, al maschile. Si tratta di una scelta, però, che può creare nel discorso qualche problema per le concordanze». 

I sostantivi maschili in "-o", insomma ─ come si sa ─ nella forma femminile mutano la desinenza maschile "-o" in quella femminile "-a": il sarto/la sarta, il cuoco/la cuoca, il ragazzo/la ragazza. Non si capisce, quindi, per quale motivo "logico-sintattico-grammaticale" capo non dovrebbe prendere la desinenza del femminile. La capa dell'ufficio, pertanto, è a tutti gli effetti in regola con le leggi della lingua. La capa suona male? Basta farci l'orecchio, come per la ministra, per la sindaca, per la prefetta ecc.

6 commenti:

Panfilo N. (Varese) ha detto...

Chi ha detto che abbiamo fatto l'orecchio a ministra, sindaca, predetta ecc.?

Enzo ha detto...

Faccio davvero fatica ad accettare il femminile di capo. Il capo infatti è colui (o colei) che comanda, che dirige. E' una metafora in riferimento alla parte anatomica del corpo umano, ed è maschile. Il femminile "capa" ha origni dialettali per indicare la testa, ma non è il massimo in un perfetto italiano (è decisamente più elegante scrivere "non posso voltare il capo" anziché "non posso voltare la capa"). A rigor di logica quindi si oserebbe scrivere "Maria è la braccia destra del gruppo"?

Anonimo ha detto...

Quindi, da oggi in poi, anche 'colossa', 'monumenta' ecc.
'La tal signora è una colossa di erudizione', e 'La talaltra una monumenta di rettitudine'. Dio mio, in che mani siamo finiti...

Anonimo ha detto...

Qualcuno dovrebbe dire a questo signore, Fausto Raso, che pubblica queste mellonaggini, che i nomi come 'cuoco' e 'servo', che designano persona, prevedono entrambi i generi per la loro natura grammaticale. Altri nomi, nati o come maschili ('capo', dal latino 'caput', testa) o come femminili ('maschera'), acquisiscono un significato traslato per il quale si applicano, con l'unico genere che hanno, indifferentemente a maschi e femmine: quindi 'il capo' (e non la capo e meno che mai la capa), anche se si chiama Maria, e 'la maschera' ('impiegato di teatro') anche se si chiama Mario. Diceva mia madre: 'a pazziarell 'mman 'e criature... (nella fattispecie: la grammatica in mano agl'ignoranti)

Fausto Raso ha detto...

Se è lo stesso anonimo coraggioso che ha inviato questo commento: "Quindi, da oggi in poi, anche 'colossa', 'monumenta' ecc.
'La tal signora è una colossa di erudizione', e 'La talaltra una monumenta di rettitudine'. Dio mio, in che mani siamo finiti...", conferma di non capire un'acca/un acca di grammatica italiana. Gli consigliamo di iscriversi alle scuole serali, se ancora ci sono.

Anonimo ha detto...

Risposta fine e argomentata. Seguirò senz'altro il consiglio, a patto che Lei venga a farci qualche lezione del suo distillato di grammatica.
A proposito, se ci tiene tanto a conoscere il mio nome è Antonio Rollo.