sabato 3 ottobre 2020

Sgroi - 80 - Ancora sull'«A-SINTOMATICO»

                 




di Salvatore Claudio Sgroi

 

1. L'evento

Commentando il 28 settembre il mio intervento di martedì 22 settembre -- Sgroi 77 - L' "Asintomatico" (untore potenziale?): una scelta ideologica, -- il signor Michele Grillo si è soffermato sul punto 5 con queste osservazioni e degli interrogativi:

[i] "sull'uso 'ideologico' di asintomatico , credo che tale uso non voglia essere rassicurante. Non a caso forse, asintomatico ha scalzato per esempio portatore sano, che mi sembra meno 'preoccupante' di asintomatico. [ii] Non so dirle in concreto per quale motivo sia stato scelto il termine asintomatico, ma posso dirLe che il suo uso potrebbe essere sì 'ideologico', ma in un altro senso , opposto al Suo, in quanto la narrativa mediatica sulla pandemia è stata fin dall'inizio tesa a far preoccupare o addirittura a terrorizzare più che a rassicurare".

[iii] "Lei scrive 'falsamente rassicurante'. Ne deduco che Lei pensi che la narrativa mediatica voglia in sostanza tranquillizzarci, ma che il termine asintomatico invece non renda bene la reale pericolosità del virus?".

[iv] "Forse ci sarebbe bisogno di un termine più incisivo che inconsciamente non ci faccia 'sottovalutare' la sua forza virale?".

 

2. Una riposta chiarificatrice e di conferma

Provo a chiarire ulteriormente il mio punto di vista su "A-SINTOMATICO (positivo)" riguardo alla connotazione positiva (per il signor Grillo) e negativa (o "ideologica") per me del termine.

 

2.1. A-sintomatico: termine scientifico, anglicismo, tranquillizzante

Per il signor Grillo "A-SINTOMATICO" è un termine positivo in quanto tranquillizzante e non terroristico riguardo al problema della contagiosità del covid.

La connotazione positiva è probabilmente dovuta sia al fatto che si tratta di un termine del linguaggio scientifico (oltre che essere un anglicismo <ingl. asymptomatyic 1856), sia al fatto che focalizza la mancanza del pericolo di contagio che non esisterebbe (indicata dal prefisso negativo "a-").

 

2.2. L'A-sintomatico: contagiato e contagiante

Io invece contesto proprio tale connotazione positiva, tranquillizzante di "A-Sintomatico" -- che è diffusa e dominante --, perché fa dimenticare che gli "a-sintomatici" sono stati contagiati dal virus, che al momento non crea a loro problemi, ma che è come "una bomba a orologeria" pronta a esplodere per gli altri (soprattutto gli anziani, o chi presenta problemi per altre infermità).

               

2.3. Realisti-critici e negazionisti

Nella "narrativa mediatica", io mi schiero decisamente con chi come il prof. Massimo GALLI si mostra criticamente attento ai pericoli del contagio, e non già con chi come Alberto ZANGRILLO ha sostenuto che il "covid è clinicamente morto" (!).

 

2.4. Narrativa mediatica ottimistica

Il signor Grillo alla fine ha perfettamente capito la mia posizione, che cioè "la narrativa mediatica voglia in sostanza tranquillizzarci, ma che il termine 'A-sintomatico' invece non renda bene la reale pericolosità del virus".

 

2.5. Un'alternativa lessicale ad "a-sintomatico"?

Quanto al "bisogno di un termine più incisivo che inconsciamente non ci faccia 'sottovalutare' la sua forza virale", auspicato dal signor Grillo, è una possibilità che dovrebbe essere fatta propria dagli stessi medici.

 

          Sommario

1. L'evento

2. Una riposta chiarificatrice e di conferma

2.1. A-sintomatico: termine scientifico, anglicismo, tranquillizzante

2.2. L'A-sintomatico: contagiato e contagiante

2.3. Realisti-critici e negazionisti

2.4. Narrativa mediatica ottimistica

2.5. Un'alternativa lessicale ad "a-sintomatico"?





 

1 commento:

michele grillo ha detto...

Egregio Professor Sgroi,
innanzitutto La ringrazio della risposta. Vorrei solo specificare il mio punto di vista sulla questione poiche` temo di non essermi espresso con la dovuta chiarezza nel mio primo intervento, tanto che mi e`parso di notare un innocente fraintendimento fra noi. Espongo concisamente e sommariamente la mia posizione.-A-sintomatico-ha anche per me connotazione negativa o ideologica ma nel senso che i media , il cui intento e` quello di creare il peggior scenario possibile, lo preferiscono per esempio a -portatore sano-, che invece sarebbe piu` rassicurante, innocuo e positivo di -asintomatico-( parlo dal punto di vista dei media non dal mio).Chiaramente ha senso cio` che Lei scrive su -asintomatico-come calco dall `inglese o anche in tutto il punto 2.2 in un`ottica squisitamente lemmatica, ma nella logica mediatica -portatore sano- per esempio essendo meno forte di -asintomazico-, viene preferito a quest`ultimo:se ci volessero rassicurare userebbero -portatore sano-secondo me. Per Lei ci vogliono rassicurare e -asintomazico- non e` propriamente adatto . Per me ci vogliono far preoccupare e -asintomatico-e` preferibile (sempre dal loro punto di vista) ad altri lemmi. Io in realta`non mi sono espresso ne` a favore ne`a sfavore di -asintomatico-: ho solo preso atto del suo uso mediatico, mirato e non casuale a mio parere. (Qui non mi riferisco solo all`uso del lemma in se` ma alla narrativa pandemica in toto su cui si potrebbe dire molto. Ma non vado oltre altrimenti andremmo fuori tema).
Penso stia qui in breve il nostro fraintendimento: un fraintendimento sulle intenzioni mediatiche dell` uso di -asintomatico- Spero di essere stato piu` chiaro e paradossalmente di non aver intricato ulteriormente la matassa.
Cordiali saluti
Michele Grillo