sabato 30 marzo 2019

La "lingua" della stampa

Da un quotidiano in rete della Capitale:
Tridente, slitta la Ztl
sarà attiva dal 2 maggio
L'apertura dei nuovi varchi elettronici è stata spostata di un mese.
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A nostro modo di vedere - in lingua italiana - l'apertura andava cambiata in «l'entrata in funzione» perché - secondo il senso "italo-logico" - la frase si interpreta cosí: l'apertura dei nuovi varchi elettronici (ora chiusi) è stata spostata di un mese. Attendiamo gli strali di qualche sedicente linguista; strali che, se arriveranno, ci lasceranno nella "piú squallida" indifferenza.

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Spelare e spellare. Si presti attenzione a questi due verbi perché molto spesso - per distrazione? - vengono considerati l'uno sinonimo dell'altro. Hanno, invece, accezioni distinte. Il primo significa togliere il pelo, perdere il pelo; il secondo sta per scorticare, togliere la pelle. Ci viene da ridere, in proposito, quando negli scaffali dei supermercati leggiamo pomodori pelati invece di (correttamente) pomodori spellati.

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Cadere nella pania


Chissà quanti gentili blogghisti hanno sperimentato, senza rendersene conto, questo modo di dire sulla loro pelle. Come? Cedendo a lusinghe che, in realtà, nascondevano un tranello. La “pania” è - come recitano i vocabolari - una “sostanza collosa estratta dalle bacche del vischio che, spalmata su bastoncini di legno, serve a catturare piccoli uccelli”. In senso figurato, quindi, cade nella pania la persona che resta vittima di un inganno, di un raggiro, di un’insidia.

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