sabato 23 marzo 2019

Indeciso? No, titubante


Quanto stiamo per scrivere non avrà "l'imprimatur" dei linguisti e dei lessicografi perché siamo "sbugiardati" da tutti i vocabolari consultati, solo il Palazzi ci dà ragione. Ma tant'è. Intendiamo parlare dell'uso "distorto" dell'aggettivo indeciso che, a nostro avviso, non si può riferire a persone ma solo a cose sulle quali si deve prendere una decisione, in particolare su una causa, su una lite, su una questione, su una controversia: la vendita dell'appartamento condominiale è ancora indecisa. Una persona che non sa prendere una decisione non è, quindi, una persona indecisa, ma titubante, dubbiosa, incerta, perplessa, esitante, irresoluta e simili. Frasi tipo: Rossano è indeciso - per le prossime ferie - fra il mare e i monti, ci sembra una castroneria linguistica.
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Un vocabolo aulico, precisamente un aggettivo, snobbato dai vocabolari dell'uso: termegisto (grandissimo, eccelso). I vocabolari non lo registrano, probabilmente, perché è un termine ibrido essendo composto con una voce latina, "ter" (tre) e una greca, "mègistos" (grandissimo).


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La lingua "biforcuta" della stampa
Da un quotidiano in rete:
cronaca
Donna uccisa dal nipote a Modena, il procuratore: "Delitto folle"
Il procuratore Lucia Musti: "Il gesto appare senza movente e senza spiegazione". La procura ha richiesto la convalida dell'arresto
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Come si può "concordare" un sostantivo maschile riferito a un femminile? Correttamente: la procuratrice Lucia Musti. De Agostini: Il femminile regolare di procuratore è procuratrice, e così si può chiamare una donna che eserciti il mestiere di procuratore. Alcuni preferiscono però chiamare anche una donna procuratore, al maschile, specie nelle denominazioni procuratore legale e procuratore della repubblica. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze. Per il significato storico, il nome nella forma femminile non è stato probabilmente mai usato perché storicamente non sembra che questo titolo sia mai stato attribuito a donne. Tuttavia chi volesse, per esempio, far comparire una procuratrice in una favola, potrebbe utilizzare questa forma di femminile grammaticalmente regolare; potrebbe anche utilizzare procuratore maschile per la donna ma ciò gli potrebbe creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.




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