mercoledì 20 marzo 2019
Un'accentazione "topica"
Il nostro bell’idioma è pressoché
ricco di parole barbare – cioè di
parole straniere – accolte in pompa magna dai nostri dizionari e adoperate, quindi,
a ogni piè sospinto (anche se molto spesso se ne potrebbe fare volentieri a meno essendoci
il termine “omologo” italiano).
Una
di queste parole è “robot” che – come tutti sappiamo – significa “macchina elettronica”.
Ciò che non tutti sanno, invece, è
che
la provenienza del termine non è francese, bensí ceca. Coloro, dunque, che pronunciano “robòt” (con
l’accento
sulla seconda “o”) danno
a questo
vocabolo
un’accentazione “topica”, vale a dire errata.
La parola,
come
dicevamo,
è di origine ceca e deve conservare, per tanto, l’accentazione originaria; l’accento, insomma, cioè il “tono” della voce, deve cadere sulla prima “o” (ròbot).
Non esiste una pronuncia alla
francese;
chi segue questa moda
sapendo di prendere una topica, sapendo, cioè, di sbagliare, lo fa
per puro “snobismo linguistico”. L’accentazione
corretta – ripetiamo – è solo quella in cui il “tono” della voce cade sulla prima “o”. Il termine che indica una “macchina automatica a comando
elettronico o elettromeccanico” atta a vari usi è il nome proprio ceco
Ròbot che lo scrittore Capek “estrapolò” dal sostantivo “ròbota” (‘lavoro pesante’) per
designare gli automi protagonisti
del
suo dramma (‘R.U.R.’
– Rossum’s Universal Robots).
Dopo
la traduzione in lingua italiana il vocabolo si diffonde nel
nostro Paese e il solito sapientone lo pronuncia “alla francese”,
dando la stura all’accentazione
“topica”,
cioè maledettamente errata. Quanto a “topica”, nel caso specifico,
non è
il femminile dell’aggettivo topico (il vocabolo lo abbiamo virgolettato, infatti) che ha tutt’altro significato, ma un sostantivo che significa “sbaglio” ed è adoperato soprattutto nell’espressione “fare una topica”,
prendere, cioè, un abbaglio,
un granchio.
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