Riprese dalla rete proponiamo venti domande sulla lingua italiana (per ottenere il "reddito di cittadinanza")
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La lingua "biforcuta" della stampa
Nonostante le reiterate raccomandazioni dell'Accademia della Crusca (e non solo) sul buon uso della lingua italiana, la stampa continua a calpestare l'idioma di Dante.
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Il femminile di avvocato è avvocata. Riportiamo, ancora una volta, la nota d'uso di "Sapere.it" (De Agostini):
Il femminile regolare di avvocato è avvocata e così si può chiamare una donna che eserciti il mestiere di avvocato. È in uso anche avvocatessa, che però può avere tono scherzoso o valore spregiativo, come tradizionalmente hanno avuto diversi femminili in -essa. Alcuni poi preferiscono chiamare anche una donna avvocato, al maschile. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.
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Probabilmente qualche linguista "d'assalto" - se per caso si imbatterà in questo sito - ci censurerà, ma a nostro avviso il titolo corretto avrebbe dovuto recitare: «(...) cadono gli uni sugli altri» (sia se si faccia riferimento a decine sia se si faccia riferimento a giovani).
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