sabato 1 dicembre 2018

Sul buon uso di alcuni vocaboli

Due parole, due, sul buon uso di alcuni vocaboli (verbi in particolare).
Agognare - Questo verbo della prima coniugazione si può adoperare sia transitivamente sia intransitivamente. Usato in modo intransitivo avrà l'ausiliare "avere": tutti agognano il successo; tutti, prima o poi, hanno agognato al successo.

Assalire e assorbire - Entrambi i verbi - della terza coniugazione - possono avere la forma normale o quella incoativa: io assalgo o assalisco; io assorbo o assorbisco. Per quanto attiene al passato remoto di assalire la prima persona, la terza e la sesta possono essere anche: io assalsi; egli assalse; essi assalsero.

Attristare e attristire - Verbi che cambiano di significato secondo che seguano la prima o la terza coniugazione. Con la prima coniugazione  significa "rendere triste": quello spettacolo lo attrista; è intransitivo e con il significato di "diventare triste" con la terza coniugazione; in questo caso prende l'ausiliare essere: Giovanni, davanti a quello spettacolo, è attristito.

Béllico e bellíco - I due termini cambiano di significato secondo la posizione dell'accento. Il primo, sdrucciolo, con il plurale bellici, è aggettivo  e sta per "guerresco". Il secondo, con accentazione piana, è sostantivo ed è la forma popolare di "ombelico".

Dito -  Sostantivo maschile sovrabbondante nella forma plurale: le dita e i diti. Si usa il maschile considerati separatamente: i diti medi; i diti mignoli.

Giammai - Avverbio di tempo composto con "già" e "mai" e vale "una qualche volta", "alcuna volta", con significato positivo, quindi: se giammai lo incontrassi, gli direi come stanno le cose. Perché abbia significato negativo deve necessariamente essere accompagnato da una negazione: Filippo non avrebbe giammai immaginato a cosa sarebbe andato incontro.

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