mercoledì 28 novembre 2018

Lingua non porta pena: sul sessismo, tra Italia e Spagna

Un articolo di Gabriele Valle pubblicato sul sito della Treccani.

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La parola proposta da questo portale: amariglio. Aggettivo che sta per giallo pallido. Si trova nell'OVI. Si clicchi qui e alla voce ricerca, in alto a destra, si digiti il termine in questione.

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La lingua "biforcuta" della stampa

Allarmi bomba a Mosca: evacuata una stazione dei treni e 10 centri commerciali
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A parte l'uso improprio del verbo "evacuare", la concordanza è "sballata".


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Avvocatessa fa 
il saluto romano 
con una bimba 
in braccio


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 Correttamente:  Avvocata (con l' imprimatur dell'Accademia della Crusca)

Sapere.it (De Agostini):

· Il femminile regolare di avvocato è avvocata e così si può chiamare una donna che eserciti il mestiere di avvocato. È in uso anche avvocatessa, che però può avere tono scherzoso o valore spregiativo, come tradizionalmente hanno avuto diversi femminili in -essa. Alcuni poi preferiscono chiamare anche una donna avvocato, al maschile. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.


4 commenti:

Raffaele ha detto...

Riferendoci al sessismo linguistico, quale potrebbe essere il femminile di "fisico" o "chimico" (professioni) e di "genio"?
Raffaele (Sondrio)

Fausto Raso ha detto...

Cortese Raffaele,
per quanto attiene a "fisico" e "chimico" (professioni) i rispettivi femminili sono FISICA e CHIMICA, come si evince consultando il vocabolario Sabatini Coletti. Per quel che riguarda "genio", onestamente, non saprei. Io direi è un "genio di donna".

Raffaele ha detto...

Mi perdoni l'ardire, ma in "un genio di donna" mi pare evidente il tentativo di aggirare l'ostacolo del femminile di "genio". Tanto vale, allora, usare "una donna geniale", con buona pace del sessismo linguistico.
Raffaele

Fausto Raso ha detto...

Gentile Raffaele,
come le ho scritto precedentemente non saprei trovare il femminile di "genio". Azzardo, però, "gènia", con la "e" accentata, per non confonderla con "genia" (stirpe), sebbene quest'ultimo termine abbia la "i" accentata.