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Probabil-mente ci ripetiamo, e
nel caso ci scusiamo, ma come dicevano i nostri antenati Latini...
Ci riferiamo all’uso improprio, per non dire errato, della preposizione
‘da’. La grande stampa,
quella, come usa dire, che “fa opinione”, continua imperterrita a sfornare titoli del tipo “nozze da favola”,
“giornata da incubo”, “festa da ballo” e simili. Bene,
anzi
male, malissimo: quel ‘da’- contrariamente a quanto sostengono alcuni vocabolari e vari sacri testi grammaticali
– è errato. Si deve dire “nozze ‘di’ favola”. Perché? Il motivo è semplicissimo. La preposizione ‘da’ è adoperata correttamente solo per indicare la destinazione, l’attitudine o l’idoneità di qualcosa: sala ‘da’ ballo (destinata al ballo); bicicletta ‘da’ corsa; veste ‘da’ camera; pianta ‘da’ frutto
ecc. Il suo uso è scorretto, e
occorre adoperare la preposizione ‘di’, quando
si parla, invece, di una qualità specifica di una determinata cosa e
non di un’occasionale destinazione. Si dirà correttamente,
quindi: festa ‘di’ ballo; nozze ‘di’ favola; uomo ‘di’ spettacolo; notte ‘di’
inferno e via discorrendo.
Una
regola empirica ci aiuta nell’uso del ‘da’ o del ‘di’. Quando il sostantivo che segue la preposizione ‘da’ può essere sostituito con un aggettivo o si può formare una
proposizione relativa, la preposizione ‘da’ va cambiata in ‘di’. Una
vita ‘da’ inferno,
per
esempio, può essere cambiata in‘vita infernale’
o in vita ‘che è un inferno’, in questo caso, quindi, la preposizione ‘da’ va sostituita con la preposizione ‘di’. Ancora. Una notte ‘da’
favola si può trasformare in una ‘notte favolosa’ o
in una ‘notte che è una favola’. Quindi:
notte ‘di’ favola*. Unica eccezione: biglietto da
visita. Questa locuzione,
benché ‘errata’, è ormai
una forma cristallizzata nell’uso.
Le eccezioni, si sa, confermano le regole.
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Nel caso in esame la locuzione "nozze da sogno" si può cambiare in
"nozze che sono un sogno".
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Si è in possesso della patente
di... o da...?
Forse
è il caso di ricordare agli esperti della trasmissione televisiva
"L'eredità" (di ieri, 27 settembre 2017) che in lingua italiana si
dice "essere in possesso della patente di...", non "da".
Chi svolge la professione giornalistica ha, dunque, la "patente 'di"
giornalista", non "da giornalista", come sentito nel programma
di RAI1.
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La parola proposta da questo portale: starlomaco. Sostantivo
maschile, desueto, sinonimo di astronomo. Purtroppo non siamo riusciti,
nonostante numerose ricerche, a risalire all'origine del vocabolo.
1 commento:
"Quasi non bastassero nella Crusca fiorentina 'starlomaco' per 'astronomo' e 'storlomia' per 'astronomia', sono venute nella Veronese a far compagnia a queste gemme dell'Arno 'sterlomaco' e 'sterlomia'. E l'idiotismo 'stormento' per 'strumento' portato come viva voce nel Vocabolario non merita di essere consegnato al becchino?" (Vincenzo Monti, 1821)
Cordialmente
Ines Desideri
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