Ancora sulla lingua biforcuta della stampa
Cosí titolava, in prima pagina, un quotidiano in rete.
Stupiti nel leggere l'aggettivo "mineraliera" perché - lo confessiamo
- non l'avevamo mai sentito abbiamo spulciato tutti i vocabolari in nostro
possesso (dizionari in rete inclusi) constatando che l'aggettivo in questione
non è nel lemmario. Quando si adopera
una parola inesistente, in questo caso mineraliera,
è bene - secondo il nostro modesto parere e, oseremmo dire, secondo la
"deontologia linguistica" - scriverla in corsivo o virgolettarla per
avvertire chi legge che si tratta, per l'appunto, di un termine coniato appositamente.
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Un interessante articolo dell'Accademia della Crusca
sull'origine della forma "spa" (non si tratta di "Società per
Azioni").
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Viepiú o vie piú - si presti attenzione alla corretta grafia di quest'avverbio che significa sempre più. In grafia univerbata (viepiú) non raddoppia la "p". Il primo elemento, vie (un'alterazione dell'antico avverbio via), adoperato come rafforzativo dei comparativi non richiede il raddoppiamento sintattico della consonante che segue perché dopo "vie" non è sottintesa la congiunzione "e"; questa, infatti, richiede il raddoppiamento (seppure, semmai).
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