Come si chiama il venditore di biciclette? Non c'è un termine specifico: in alcune regioni lo chiamano ciclista, in altre biciclettaio. La nostra lingua, insomma, non ha un vocabolo alla bisogna. Per quanto attiene ai due termini "regionali", c'è da dire che il primo, nella lingua nazionale, designa colei/colui che va in bicicletta e il meccanico della stessa (non il commerciante), il secondo è sconosciuto alla lingua di Dante. Non è lemmatizzato, infatti, in alcun vocabolario dell'uso. E qui lanciamo una provocazione ai lessicografi: perché non denominarlo "biciclettiere" e metterlo a lemma nei comuni dizionari?
***
Due parole proposte da questo portale e non a lemma nei vocabolari dell'uso: effrèno e curotrofio. La prima è un aggettivo aulico tratto dal latino "effrenus", composto con "ex" (fuori) e "frenus" (freno): che non ha freni (morali), quindi "indomabile"; la seconda, sostantivo maschile, designa il luogo dove un tempo si accoglievano i fanciulli per nutrirli. Termine composto con le voci greche "curos" (fanciullo) e "trefo" (nutrisco).
La recensione del prof. Salvatore Claudio Sgroi, docente emerito di linguistica generale presso l'università di Catania.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)
Nessun commento:
Posta un commento