mercoledì 15 novembre 2023

Qualche consiglio per un uso corretto dell'italico idioma



Come al solito –
locuzione popolare per come il solito . Nella predetta locuzione l’aggettivo solito acquista il valore di sostantivo con l’accezione di costume, abitudine e simili e si fa precedere dall’articolo, non dalla preposizione: sei sempre in ritardo, come il solito (come è tua abitudine). Se si vuole adoperare la preposizione al si deve omettere il come: al solito, sei sempre in ritardo.

Evadere – si evade dal carcere, non una pratica o una corrispondenza per le quali useremo i verbi sbrigare, chiudere e simili.

Irridere - verbo transitivo e intransitivo. È transitivo quando sta per deridere, schernire e si costruisce con il complemento oggetto: lo irrisero tutti; è intransitivo, invece, quando si usa con il significato di mostrare disprezzo e simili: irrisero alla sua bontà.

Mentre – congiunzione con valore temporale o avversativo. Spesso non serve se viene adoperata senza il suo “valore”, avversativo o temporale che sia. Non scriviamo, in una cronaca di un incidente stradale: Mario guarirà in venti giorni, mentre Giuseppe in cinque. Quel mentre, infatti, non ha alcun  “valore” avversativo o temporale.

Meteorite – sostantivo di genere femminile. Alcuni vocabolari, però, ne consentono l’uso al maschile.

Mica – sostantivo femminile adoperato come particella rafforzativa di una negazione, deve essere sempre accompagnato con il non, altrimenti non nega nulla. Non diremo, pertanto, mica l’ho chiamato ma, correttamente, non l’ho mica chiamato.

Omicidio - si legge e si sente dire, spesso, l'omicidio di Moro (e simili). L’espressione ci sembra impropria: l'ucciso non ha commesso l'omicidio (come ci farebbe pensare la preposizione “di”), lo ha "subìto". Si consiglia di omettere la preposizione di e scrivere: omicidio Moro.

Una piccola notazione sull’uso corretto degli aggettivi numerali “frazionari”. È necessario tenere  presente, dunque, che nella numerazione decimale la parte frazionaria deve essere divisa dall’intero da una virgola: è alto m 1,75 (i metri, i centimetri, i chilometri ecc. non debbono assolutamente essere seguiti dal punto). Nei sistemi non decimali – come nel caso delle ore – la virgola deve essere sostituita dal punto o, meglio ancora, dai due punti: sono le 10.45 (o 10:45); si tratta, infatti, di 45 sessantesimi e non di 45 centesimi. È errore madornale, quindi, dividere le ore dai minuti mediante una virgola. Ma siamo sicuri che la nostra  modesta “predica” sarà, come sempre, rivolta al vento. Continueremo a leggere o, meglio, a “vedere” sulla stampa le ore scritte in modo errato: la conferenza stampa di fine d’anno si terrà alle 17,30. Ma tant’è. 

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Ancora una volta i "revisionisti" del vocabolario Gabrielli (in Rete) hanno "sbugiardato" il Maestro. Nel suo pregevole "Si dice o non si dice?" l'insigne linguista scrive che l'avverbio "viepiù" vuole una sola "P": viepiù. Nel vocabolario, invece, i suoi "revisionisti-censori" lemmatizzano anche la forma vieppiù. Povero professor Gabrielli, si starà rivoltando nella tomba. Si veda qui e qui

Ma c'è di peggio: il sito della Garzanti al lemma viepiù rimanda a vieppiù; come dire che la grafia "corretta" è quella con la doppia "p".


(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauraso@hotmail.it)

 





 



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