Leggiamo nel/sul sito della Treccani (Enciclopedia dell'italiano):
Hanno il solo singolare i nomi:
(a) di mesi o festività: aprile, Natale (ma si ha anche natali come in abbiamo passato insieme molti natali);
(b) di elementi chimici o metalli: idrogeno, rame (ma esiste, traslato, i ferri: ferri chirurgici, del mestiere, cottura ai ferri, ecc.; sono anche in uso locuzioni come gli ori di famiglia, lucidare gli argenti, ecc.) (➔ neutro);
(c) la maggior parte dei nomi astratti (➔ astratti, nomi): pazienza, coraggio, fede (ma le fedi, quelle nuziali); esistono anche cattiverie, villanie, ecc. (➔ nomi);
(d) di sensazioni fisiche: fame, sete (ma è in uso sonni: ho fatto bei sonni);
(e) di elementi unici: ovest, equatore.
Siamo perplessi, e molto, sull'invariabilità dei mesi, delle festività e di fame e sete. Se non cadiamo in errore, "fame" e "sete" prendono i rispettivi plurali, anche se di uso raro (le fami, le seti). Prendono il regolare plurale i mesi dell'anno (i giugni trascorsi al mare) e le festività (le Pasque, i Natali, i Ferragosti, i Capodanni, le Epifanie). Sempre se non cadiamo in errore prende il plurale anche "equatore"
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