sabato 31 luglio 2021

Il cellulare? No, il "trillino"

 Forse ci ripetiamo - e nel caso chiediamo scusa "preventivamente" -  ma vogliamo parlare di un neologismo che ci è venuto alla mente quando siamo stati interrotti nella nostra conversazione con un amico dal trillo del telefono portatile - il "cellulare" - che questi porta sempre con sé. Se apriamo un qualsivoglia vocabolario alla voce o lemma "cellulare" possiamo leggere: "furgone per il trasporto dei detenuti". D'accordo, cellulare significa anche "che riguarda la cellula o le cellule"; il nome, però, non ci sembra appropriato e proponiamo ai lessicografi di mettere a lemma, nei vocabolari, "trillino": Giovanni, prendi appuntamento attraverso il trillino. Comunemente il cellulare è chiamato anche "telefonino", vocabolo composto di cinque sillabe; "trillino", invece, è piú breve (tre sillabe) e piú... onomatopeico. 

   Qualcuno obietterà che il termine proposto non è un neologismo essendo il diminutivo di trillo (voce già attestata nei vocabolari) e, per tanto, abbiamo scoperto l'acqua calda. Non è cosí. E vediamo subito il perché. In linguistica sono chiamate neologismi anche parole da tempo in uso ma... usate con un nuovo significato come, per esempio, "austerità" per indicare una limitazione delle spese e dei consumi. I termini in uso da tempo, ma impiegati con un significato diverso da quello originario sono chiamati "neologismi semantici". 

   Trillino, dunque, a nostro avviso, ha tutti i requisiti previsti dalla "legge linguistica" per indicare quell'aggeggio - oggi tanto "di moda" - che se chiamato cellulare richiama alla mente le cariche delle forze dell'ordine durante i cosí detti anni di piombo. Quando uscite di casa, quindi, non prendete il... cellulare per i vostri affari, sibbene il "trillino".

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 La parola proposta da questo portale, tratta dal "Nuovo De Mauro": decipiente. Aggettivo deverbale che sta per "ingannatore", "mendace" e simili. È tratto dal verbo latino "decipere" (ingannare). Si veda anche qui.

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