martedì 20 luglio 2021

Quanta prosopopea!

 Forse pochi sanno che con il termine "prosopopea" non si indica solo il parlare (e l'atteggiamento) pomposo, presuntuoso e irritante di talune persone; il vocabolo suddetto è anche una figura retorica consistente nel personificare cose o fatti inanimati. Con questa figura i poeti fanno parlare i fiumi, i monti, gli alberi, la giovinezza, la vecchiaia ecc. Ma anche e forse soprattutto i morti e le persone assenti. Un bellissimo esempio di prosopopea (o personificazione) si trova nel Carducci, che fa bisbigliare ai cipressi della sua amata Maremma: Ben torni ormai.

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La lingua "biforcuta" della stampa

Vaccino Raggi sotto attacco. Zingaretti: "Basta chiacchiere, va fatto. No vax pericolosi"

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Non sapevamo di un vaccino chiamato Raggi, come Moderna, per esempio. Dalla stampa c'è sempre da apprendere (imparare).

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MAFIA

L'ascesa della bella avvocatessa amica di Diabolik: "Così firmò la pax mafiosa tra i clan della capitale"

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Gli operatori dell'informazione continuano, "imperterriti",  a scrivere (e dire) avvocatessa. Si è ripetuto in tutte le salse, la forma corretta è avvocata 

De Agostini: Nota d'uso · Il femminile regolare di avvocato è avvocata e così si può chiamare una donna che eserciti il mestiere di avvocato. È in uso anche avvocatessa, che però può avere tono scherzoso o valore spregiativo, come tradizionalmente hanno avuto diversi femminili in -essa. Alcuni poi preferiscono chiamare anche una donna avvocato, al maschile. Si tratta di una scelta che non ha basi linguistiche, ma sociologiche, e che comunque può creare, nel discorso, qualche problema per le concordanze.



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