giovedì 5 settembre 2019

La concordanza dei nomi collettivi

Ci siamo imbattuti, per caso, in un sito che tratta dell'accordo del verbo con i nomi collettivi. Dissentiamo totalmente su quanto scrive il titolare del portale in quanto condanna la concordanza a senso, confondendo le idee a coloro che non sono avvezzi alla lingua.
    Leggiamo: «Una massa di dimostranti irruppero in piazza: è l’errore più comune. Il soggetto è “una massa” e è singolare. Quindi vuole il verbo al singolare. La frase corretta è: una massa di dimostranti irruppe in piazza». No, non è affatto un errore, si tratta, infatti, della concordanza a senso (che, personalmente, preferiamo).
   Quando un nome collettivo singolare è seguito da un complemento di specificazione (ed è il caso di "una massa di dimostranti") la "legge grammaticale" dà libertà di scelta circa l'accordo del verbo; si può adoperare sia il verbo nella forma singolare, concordandolo con il nome collettivo (soggetto grammaticale), sia nella forma plurale concordandolo con il complemento di specificazione (soggetto logico) che è sempre plurale (concordanza a senso).  


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La lingua "biforcuta" della stampa

Lavori a rilento per ripristinare la voragine si è aperta a maggio. Sulla rete arancione i cartelli dei residenti: "Ridateci la strada"
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Sorvolando sulla mancanza del pronome "che" (che si è aperta) ci domandiamo se le voragini si ripristinano.



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La chiusura era iniziata l'1 settembre e aveva causato disagi e lunghe file tra piazzale Flaminio e piazza Fiume interessando anche la zona da via Lucania a piazza della Croce Rossa
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Correttamente: il 1 settembre. Crusca: Le indicazioni comprendenti anche mese e giorno sono introdotte modernamente da un articolo maschile singolare: «il 20 settembre 1870»". Per estensione, si può aggiungere che, nel caso di una data come 11/10/1989, l'articolo che vi si anteporrà sarà l' (seguendo la pronuncia della data: l'undiciottobre millenovecentoottantanove); stessa regola vale per le date che iniziano con 1: anche per queste, si considera il modo in cui tali date vengono pronunciate e quindi si scriverà il 1/2/2003 (cioè il primo febbraio duemilatré). Infatti, come specifica Serianni, "Per i giorni del mese si usa l'ordinale per il giorno iniziale [...], ma il cardinale per i giorni successivi, siano o non siano accompagnati dal giorno del mese [...]."




 

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