sabato 28 settembre 2019

Sgroi - 31 - E perché "se/cento" e "se/mila"?

di Salvatore Claudio Sgroi *

1. Regola-1 delle neoformazioni e Regola-2 dei latinismi nei composti con "-enne"
          Nel precedente intervento di lunedì 23 sett. Perché 'sei/enne' e 'se/enne'? abbiamo spiegato l'oscillazione della cancellazione della "i", come oscillazione tra la Regola-1 produttiva delle neoformazioni (es. cinqu/enne 1865) e la Regola-2 dei latinismi tri/enne 1598 e bi/enne 1855.
          E analogamente l'oscillazione del composto ventise-enne / ventisei-enne.

          2. Documentazione storica di Sei-enne/se-enne e Ventisei-enne/ventise-enne
          Per un aggiornamento delle prime attestazioni delle due coppie di varianti finora fornite dai testi istituzionali (il Grande dizionario del Battaglia e il De Mauro), è possibile far ricorso a una ricerca in "Google libri".

 2.1. Sei/enne e se/enne voci otto- e novecentesche
          L'es. se/ienne, -- datato genericamente av. 1910 col Dossi delle Note azzurre [1870-1907] "un bimbo seienne vede suo fratello baciare una bimba" nel Battaglia-Sanguineti (e nel De Mauro) e poi 1946 nel Batt. --, può essere retrodatato come agg. o sost., solo a partire dalla prima metà dell'800:

 Ignazio Cantù 1840: "Il cavaliere Schnetz [...] giunse in Italia per assumere la direzione seienne della reale accademia di Francia sedente in Roma" (Cronaca ossia collezione di notizie contemporanee su le lettere, le scienze, la morale, l'arte e l'industria, Milano, t. I, p. 64).

1842: "Principio morto seienne è in Roma nella collezione kirkeriana" ("L'amico cattolico", Milano, p. 140).
    
 La variante Se/enne (senz'alcun es. nel Battaglia) è invece successiva, risalendo solo a partire dall'inizio del '900 con vari ess., tra cui:

 1904:‎ "a proposito d'una bimba seenne affetta da dilatazione della flexura sigmoide" ("Il Policlinico: Sezione pratica", vol. 11, p. 353).

1906: ‎"manderà Alfonso seenne, primogenito suo, in ostaggio a Faenza" ("Archivio storico italiano", G. P. Vieusseux, p. 34).

1918: "e senza museruola un cane che, avventandosi, in Piazza Olmo di quel Comune, contro il ragazzo seenne Giuseppe Nocella, lo addentò al dito indice della mano destra, cagionandogli una lesione che gli produsse malattia per 12 giorni" ("La giustizia penale" p. 705).

1924: "s'inginocchia l'Imperatore Ottone I con la moglie Adelaide ed il figlio circa seenne che divenne poi Ottone II" (Dedalo. Rassegna d'arte,  Parti 1-6, p. 283).

conte Giuseppe Lando Passerini 1924: "come che gli Accademici della Crusca dichino 'seenne', senza però adunar altro esempio" ("Il Giornale dantesco", vol. 27, p. 183).

1927: "Il 18 agosto 1925 una vettura tramviaria di questa città, guidata dal conduttore Grasso Giuseppe, investiva, uccidendolo, il seenne Giuseppino Guglielmino, figlio dell'insegnante elementare Orazio, di anni 38" (L'eloquenza. Antologia, critica-cronaca, Roma, 1927, p. 855).

1927: "Un processo polioencefalitico che [...], produce [...] in un bambino seenne una oftalmoplegia esterna in forma stazionaria semplice" (Il manicomio. Archivio di psichiatria e scienze affini, p. 49).

 2.2. Ventisei/enne e ventise/enne voci già ottocentesche
          Quanto al lessema ventise/(i)enne, datato come novecentesco (1932) nel De Mauro (assente nel Battaglia), la forma Ventisei/enne è invece documentata come agg. e s.m. solo a partire da metà '800:

 Cesare Cantú 1855: "L'esercito si tolse a capo Annibale, figlio d'Amilcare, giovane ventiseienne, che poteva dirsi straniero alla patria, dalla quale era uscito a tredici anni" (Storia degli italiani, Torino, Utet, p. 294).

Francesco Regli 1860: "Tutti ne risentirono un gran danno, e lo sa il ventiseienne Pirata, uno dei pochi che proseguirono imperterriti il loro corso, come nel 1848 (Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti ...,Torino, p. 405).

G. Sorgato 1863: "Francesco Cuoghi giovane di belle speranze di specchiati costumi rapito ventiseienne all'affetto de' suoi il IV novembre MDCCCLXIII" (Memorie funebri antiche e recenti raccolte dall'ab. Gaetano Sorgato, Padova, p. 32).

 Invece la variante Ventise/enne agg. e s.m. è attestata solo a partire dalla fine dell'800:

 R. Giovagnoli 1882: "suo fratello Magone, valorosissimo e bellissimo giovine ventiseenne, dalla altissima statura" (Opimia, Milano IV ed., p. 239).

Michele Scherillo 1883: "Metastasio, il ventiseenne poeta del dramma" (Storia letteraria dell'opera buffa napolitana dalle origini,Tip. e stereotipia della Regia università, p. 105).
         
           1888: ‎"giungeva a Genova un domenicano torinese, di ritorno dalla capitale dell'impero ottomano, ove, ventiseenne d' età, esercitato aveva l' ufficio di parroco" (Atti della Società ligure di storia patria, vol. 20, p. vii).
         
            1895: "‎Confrontate ora questo secondo ammalato, ventiseenne, con quello che ho finito di presentarvi". ("Gazzetta degli ospedali e delle cliniche", p. 173).

3. La Regola-3 per Se/cento (vs sei/cento) e Se/mila (vs sei/mila)
         Il "piuttosto raro oggi -- e solo nell'uso letterario o toscano -- secento invece di seicento" (così L. Serianni nella sua Grammatica, § VI.23.d, e "RE[gionalismo] tosc." in De Mauro), è databile col Batt. e col DELI fine sec. XIII Novellino, rispetto al più corrente sei-cento databile av. 1363 M. Villani.

Il composto se/mila ("ant. o letter." in Batt.; assente in De Mauro e nel DELI) è in B. Giamboni av. 1292 e nel Convivio 1304-1308 di Dante, mentre il corrente sei/mila risale all'Ariosto av. 1533.
         Se il problema della quarantina di composti formati da "Numerale terminante in voc. + -enne" analizzati nel precedente intervento del 23 sett., riguardava la possibile cancellazione della vocale dinanzi ad altra vocale (Regola-1 e Regola 2, a/b), come spiegare invece, accanto ai comuni sei/cento e sei/mila, le forme antiche o letter. se/cento e se/mila con la cancellazione della semivocale "i" di sei dinanzi a una consonante (come la "c" e la "m")?
         Alla fine, una terza Regola alla base di queste due forme toscane antiche a cui è possibile richiamarsi è la tendenza del toscano a ridurre i dittonghi discendenti p.e. /ei/ in /e/ come nelle preposizioni articolate de' dei', ne' 'nei', ecc.

    Sommario
      1. Regola-1 delle neoformazioni e Regola-2 dei latinismi nei composti con "-enne"   
      2. Documentazione storica di Sei-enne/se-enne e Ventisei-enne/ventise-enne
        2.1. Sei/enne e se/enne voci otto- e novecentesche
            2.2. Ventisei/enne e ventise/enne voci già ottocentesche
      3. La Regola-3 per Se/cento (vs sei/cento) e Se/mila (vs sei/mila)



* Docente di linguistica generale presso l'università di Catania






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