mercoledì 18 settembre 2019

L'anacoluto


L'anacoluto - leggiamo dal Devoto-Oli - è un «costrutto sintattico per cui il primo elemento appare, rispetto ai successivi, insieme campato in aria e messo in rilievo: io, purtroppo, mi sembra che non ci sia nulla da fare». 
    L'anacoluto, insomma, secondo i grammatici, consiste "nel cominciare la costruzione di una frase (o di un periodo) in un modo per poi proseguirla in un altro".  
    È considerato un vero e proprio errore sintattico-grammaticale, però - secondo il linguista Aldo Gabrielli -«sovente può riuscire a dar forza ed eleganza al periodo, quando sia usato a ragion veduta dai buoni scrittori». Un esempio manzoniano, fra i tanti: «Quelli che muoiono bisogna pregare Iddio per loro».
   Chi non è avvezzo alla penna lasci dunque questo "errore" ai grandi scrittori, se non vuole essere tacciato di ignoranza. La stampa, purtroppo, è maestra in fatto di anacoluti. 
    Vediamo, come sempre, piluccando qua e là alcuni anacoluti, in parentesi la costruzione corretta:  
   un giovane motociclista, mentre percorreva a elevata velocità la strada principale del paese, un gatto sbucato improvvisamente lo fece deviare in un canale dove, purtroppo, perse la vita (mentre un giovane motociclista percorreva...); la popolana, recatasi dalla vicina comare, le parve di riconoscere in alcuni utensili che questa possedeva quelli che gli erano stati rubati (alla popolana... parve di...); il perché della caduta dell' esecutivo  non è il caso di soffermarcisi (sul perché... non è il caso...). Potremmo continuare...

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