Quest'espressione non è propriamente un modo di dire, la
proponiamo come tale in quanto numerosi
amici lettori ci hanno scritto pregandoci di spiegare il significato
"nascosto" del termine, molto familiare a coloro che abitualmente
frequentano gli stadi per seguire la squadra del cuore. Il bagarino, dunque,
nell'accezione a tutti nota, è l'«incettatore di merci o di biglietti per
spettacoli (ed è il caso degli stadi) per poi
venderli a prezzo maggiorato». Molte le ipotesi sul significato
"nascosto", cioè sull'etimologia del vocabolo. Il Panzini lo fa derivare da "baghero" o
"bagherino", vale a dire "il carrozzino svelto, con cui questi
messeri si recano ai mercati, e a riscuotere denaro a interesse della merce data a' rivendùglioli". Il
Migliorini, invece, lo deriva dallo spagnolo "bagarino",
"vogatore solitario", di origine araba. Quest'ultima ipotesi, a
nostro avviso, è la piú accreditata in quanto l'arabo "baqqalin" (o
"baggalin") sta a indicare un "mercante, un rivenditore al
dettaglio e di seconda mano". Il bagarino, infatti, non vende roba di
seconda mano? Il termine, comunque, sembra sia partito da Roma e lo
testimonierebbe l'espressione romana "prender possesso", citata dal
romanista Filippo Chiappini (e adoperato dal Belli nella forma femminile:
"le bbagarine"): «Si dice di
uno che cade e cadendo batte in terra le natiche. Ebbe origine questa frase da
una bizzarra cerimonia con la quale i bagarini di piazza Navona facevano
prender possesso di questa piazza a un bagarino novello. Due di essi dei piú
provetti si mettevano in mezzo il candidato, lo menavano tre volte in giro
intorno alla piazza con accompagnamento di canti e di suoni, e, dopo ciò,
alzatolo di peso, gli facevano battere le natiche sugli scalini della chiesa di
sant'Agnese. Con ciò intendevasi che egli aveva
preso possesso di piazza Navona ed era quindi abilitato ad esercitare
liberamente la nobile professione di bagarino». E sempre a Roma, lo apprendiamo
dal vocabolario "Treccani", bagarino ha anche un' altra accezione:
«(...) la parola indica anche (conservando il sign. originario) i
rivenditori di frutta e verdura, e in partic. i commissionarî al minuto dei
mercati generali».
***
Nessun commento:
Posta un commento