martedì 28 gennaio 2014

A proposito di zeugma

Cortese dr Raso,
a proposito della garbata polemica sullo zeugma, mi sembra interessante riportare quanto scrive, in proposito, il linguista Leo Pestelli: «...Quando Dante scrisse "parlare e lagrimar vedrai insieme...", non fece grammaticalmente una buona figura, ma i retori, con una controfigura, quella dello "zeugma" o aggiogamento, consistente nel riferire un verbo a più parole diverse mentre per il senso non converrebbe propriamente che a una di esse, ci misero prontamente una toppa...».
Grazie dell'ospitalità
Maurizio T.
Imperia
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Grazie, gentile Maurizio. Io riporto uno zeugma  di Giacomo Leopardi: "porgea l'orecchio al suon de la tua voce / Ed alla man veloce / Che percorrea la faticosa tela...". Dove "porgea l'orecchio" è appropriato solo per "al suon de la tua voce" e non "alla man veloce".
Lo zeugma, insomma, si può definire "una figura retorica o grammaticale per cui un verbo che abbia un solo significato si fa valere per reggere parecchi predicati, ciascuno dei quali esigerebbe un verbo appropriato".

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