Ci sia concesso – una tantum – un po’ di “narcisismo
linguistico” pubblicando questa lettera che, ovviamente, ci ha fatto molto
piacere. La consideriamo un dono della Befana.
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Gentilissimo dott. Raso,
da molti mesi seguo
con grande piacere il suo eccezionale blog dedicato alla lingua italiana e la
volevo ringraziare di cuore. Per me, che sono una straniera, è una vera miniera
di informazioni grazie alla quale posso migliorare la mia conoscenza
d’italiano, eliminando gli errori ed arricchendo il lessico.
Mi sono laureata in Filologia italiana con la tesi sul
linguaggio automobilistico italiano e sulle tendenze di formazione dei termini
tecnici, infatti per molti anni ho lavorato come traduttrice e insegnante di
lingua italiana presso l’Iveco Poland.
Siccome le questioni linguistiche sono sempre state la mia
grande passione e con l’andar del tempo ho avuto sempre più dubbi sull’uso di
alcune parole, espressioni, aggettivi, forme verbali ecc., ho deciso di cercare
le risposte alle mie domande in Internet. Non riesce neanche ad immaginare come
fossi felice il giorno in cui mi sono imbattuta nel suo blog. Non l’ho ancora letto tutto, perché non mi
piace la lettura sommaria. Inoltre alcune notarelle mi sembrano delle montagne
da conquistare e la comprensione delle stesse è per me una vera sfida. Allo
stesso tempo sono stata stupita qualche volta di conoscere le espressioni
idiomatiche la cui spiegazione chiedevano i suoi connazionali. Questa mia
“superiorità” è dovuta probabilmente al fatto che, non essendo di madre lingua
italiana e studiando la filologia italiana, ho passato tanto tempo a leggere
dei vecchi testi letterari pieni di espressioni idiomatiche rare ed arcaiche
che non si usano più o che sono considerate fuori moda. Grazie al suo blog ho capito
però che vale la pena di riportare alla luce i vocaboli caduti in disuso, in
quanto costituiscono il nostro retaggio culturale.
Ho tante domande che vorrei farle, ma non ho mai avuto il
coraggio di scrivergliele
Per quanto riguarda le problematiche linguistiche, seguo
anche un altro blog scritto da un italiano che abita in Polonia, perché mi
interessano le sue notarelle (scritte in italiano) sulla lingua polacca.
Alla fine la volevo ringraziare ancora una volta per il suo
blog e cogliendo l’occasione le auguro un Felice Anno Nuovo. Mi scusi se ho
commesso qualche errore.
Beata
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La parola che proponiamo oggi è: prossenéta. Sostantivo maschile. Indica colui che media tra persone che non si
conoscono. Propriamente: sensale, mezzano, ruffiano.
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