giovedì 21 settembre 2017

La «mineraliera»


Ancora sulla lingua biforcuta della stampa
Cosí titolava, in prima pagina, un quotidiano in rete. Stupiti nel leggere l'aggettivo "mineraliera" perché - lo confessiamo - non l'avevamo mai sentito abbiamo spulciato tutti i vocabolari in nostro possesso (dizionari in rete inclusi) constatando che l'aggettivo in questione non è nel  lemmario. Quando si adopera una parola inesistente, in questo caso mineraliera, è bene - secondo il nostro modesto parere e, oseremmo dire, secondo la "deontologia linguistica" -  scriverla in corsivo o virgolettarla per avvertire chi legge che si tratta, per l'appunto, di un termine coniato appositamente.
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Un interessante articolo dell'Accademia della Crusca sull'origine della forma "spa" (non si tratta di "Società per Azioni").
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Viepiú o vie piú - si presti attenzione alla corretta grafia di quest'avverbio che significa sempre più. In grafia univerbata (viepiú) non raddoppia la "p". Il primo elemento, vie (un'alterazione dell'antico avverbio via)adoperato come rafforzativo dei comparativi non richiede il raddoppiamento sintattico della consonante che segue perché dopo "vie" non è sottintesa la congiunzione "e"; questa, infatti, richiede il raddoppiamento (seppure, semmai).

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