Gli amici della carta stampata e no ci perdoneranno se, di tanto in tanto, censuriamo il loro linguaggio perché, come andiamo ripetendo da tempo, i giornali entrano (o dovrebbero entrare) in tutte le case, vengono letti anche da persone che non sempre sono in grado di discernere una "verità linguistica" da una... "falsa". E certi cronisti dispensano -- nei loro servizi -- solo "falsità linguistiche". Tali falsità vengono "assimilate" dagli studenti che le riportano nei loro componimenti con conseguenze facilmente immaginabili (se i loro scritti vengono vagliati da docenti degni di tale nome; oggi, purtroppo...). Perché questo preambolo? Perché abbiamo letto su un giornale, che non citiamo per carità di patria, che "Caio Sempronio detiene il primato in quella disciplina". Come si fa a detenere un primato? Ecco, dunque, una "falsità linguistica". Il verbo "detenere" è il latino 'detinere', trattenere, e il significato proprio del verbo è "tenere presso di sé con la forza", "tenere prigioniero" (i "detenuti" nelle carceri non vi dicono nulla?). Non si adoperi, pertanto, il predetto verbo nella locuzione "detenere un primato" e simili. Ci sono altri verbi che fanno alla bisogna. Dimenticavamo: siamo smentiti dai vocabolari, ma la cosa non ci turba minimamente, convinti della bontà della nostra tesi.
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