martedì 23 gennaio 2024

Sgroi - 165 - “Perdonatore”: ispanismo o no?

 



di Salvatore Claudio Sgroi

 

 

1. Un rilievo

Un caro amico e collega, con riferimento al mio precedente intervento (164. “Papa Francesco ‘non suona il violino’” di giovedì 18 gennaio), con riferimento a Perdonatore, “adoperato due volte nella sua intervista – avevo scritto – sottolineando l’origine spagnola (“come diciamo noi”)”, ha osservato che “è registrato anche nel GDLI [= Grande Dizionario della lingua italiana del Battaglia] e, se pure con l'etichetta B(asso)U(so), nel GRADIT; quindi è parola italiana a tutti gli effetti”.

La mia risposta è stata: “Avessi aperto anche il DeMauro scolastico avrei visto che PERDONATORE è voce del '300 e quindi etimologicamente italiana. L'ispanismo scatta probabilmente a livello di frequenza BU (per DeMauro e per me che non l'ho mai usata) ma non in spagnolo”.

 

2. Vitalità di perdonador

La vitalità in spagnolo di perdonador è infatti dimostrata dalla presenza del terrmine nel Diccionario del español della Real Academia Española (anche in rete), nel Diccionario de uso del español di María Moliner (Gredos 1967, 2 voll.), nel Larousse. Gran diccionario de la lengua española (20073) e nel Diccionario del español actual di M. Seco – O. Andrés – G. Ramos (Aguilar 19991, 20112) 2 voll.), che sotto personador cita due ess. del 1967: “En Salomón no encontraremos…al hombre de corazón generoso y perdonador, al estilo de David” e del 1974: “dejaron en la mano de la perdonadora un rastro difícil de borrar”.

 

3. Rarità di perdonatore

La rarità in it. di perdonatore è invece confermata dall’assenza nella vocabolaristica scolastica quali il Treccani-Simone 2005, il Sabatini-Coletti 2007-2008, il Garzanti 2017, il Devoto-Oli 2023 (con l’eccezione del DeMauro 2000 e dello Zingarelli 2023, oltre che del su ricordato Battaglia e, aggiungiamo, del Treccani-Duro 1991 che lo etichetta significativamente come “ant.”).

La scarsa vitalità di perdonatore in italiano affiora ancora a livello d’uso, con un’unica attestazione nel Primo tesoro della lingua letteraria italiana del Novecento 2007 (100 testi del Premio Strega del cinquantennio 1947-2003), quella di U. Eco Il nome della rosa 1981:

 

“falsari di bolle e sigilli papali, venditori di indulgenze, falsi paralitici che si sdraiavano alle porte delle chiese, vaganti in fuga dai conventi, venditori di reliquie, perdonatori, indovini e chiromanti, negromanti, guaritori, falsi questuanti, e fornicatori di ogni risma, corruttori di monache e di fanciulle con inganni e violenze”.

 

E un’unica attestazione nel “Sole 24 Ore”, “venticinque anni di idee” (1985-2008) e nessuna nell’archivio del 2009 e 2010:

 

“In questa maratona di santità si è registrata finora una sola falsa partenza, quella di Silvio Berlusconi, che pure è un gran perdonatore, ne sa qualcosa il suo staff di ministri” (Ludovico Besozzi, 28.4.2002).

 

La rarità dell’it. perdonatore rispetto allo sp. perdonador è ancor più dimostrata, oltre che dall’assenza nel Grande dizionario di spagnolo della Zanichelli (2012) e nel Grande dizionario Hoepli spagnolo di L. Tam (III ed.) nelle due sezioni bilingui, anche da tre punti di vista dal bilingue Garzanti Spagnolo (2009), che a) nella sez. It.-sp. omette il lessema perdonatore, ma b) nella sez. Sp.-it. lemmatizza lo sp. perdonador, ra s.m.,f. rendendolo c) non col traducente perdonatore ma con la perifrasi “persona (f.) che perdona”.

 

4. Ispanismo “risuscitato”

In conclusione quindi se perdonatore è – etimologicamente – di origine italiana, a livello d’uso – sincronicamente – si rivela un lessema italiano raro/antico “risuscitato” come “ispanismo” da Papa Francesco, che lo ha riportato per così dire in “in vita”.

 

Sommario


1.Un rilievo

2. Vitalità di perdonador


3. Rarità di perdonatore



4. Ispanismo “risuscitato”



















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