Ci piacerebbe conoscere il motivo per cui i compilatori dei vocabolari che abbiamo consultato (Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Sabatini-Coletti, Zingarelli) usano due pesi e due misure per quanto attiene al plurale di due sostantivi: girasole e parasole. In questo caso non si accapigliano e all'unisono "tuonano": Girasole, plurale i girasoli; parasole, plurale i parasole. Eppure sono sostantivi dello stesso genere, composti, entrambi, di un verbo e di un nome maschile singolare. Perché secondo i vocabolari citati uno varia nel plurale e l'altro no? A questo punto dovrebbe restare invariato anche parafulmine (composto come parasole). Mistero eleusino.
Chi scrive si attiene alla regola della
formazione dei nomi composti. Come scritto altre volte, il plurale dei nomi
composti con una voce verbale e un sostantivo maschile singolare si ottiene
modificando la desinenza del sostantivo: il parafango/i parafanghi;
il parasole... i parasoli. Il DOP, Dizionario di Ortografia e
di Pronunzia, attesta la forma plurale parasoli, anche se di uso raro.
Il Palazzi, non specificando, lascia intendere la "pluralizzazione"
del sostantivo in oggetto. Se qualche linguista… Il plurale "snobbato" dai su citati vocabolari, perché ritenuto scorretto, è immortalato, comunque, in numerose pubblicazioni. Dimenticavamo: il "Nuovo De Mauro" in rete, come il Palazzi, non specifica, quindi... si pluralizza.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
2 commenti:
E' veramente un mistero.
Lorenzo
Cortese dott. Raso,
ha ragione da vendere.
Luchino
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