sabato 13 maggio 2023

Sgroi - 150 - Prescrivere «GLI Opera omnia» e proscrivere «L'Opera omnia»?


di Salvatore Claudio Sgroi

 

1. L'evento editoriale con mini-dibattito morfologico

L'Edizione mondadoriana dell'Opera Omnia di Luigi Pirandello è stata l'occasione di un mini-dibattito su facebook a proposito del genere grammaticale di Opera omnia, se maschile (gli Opera omnia) o femminile (l'opera omnia), che mi è stato girato da una amica-collega.

 

2. Dibattito a tre

Dei tre partecipanti, Tiziana Privitera ha voluto "fare osservare che la forma corretta è: degli Opera omnia. Il plurale neutro latino vuole in italiano l'articolo pl. masch.".

Cui è seguita la replica di Rino Caputo (italianista): "È stata adottata la forma italianizzata".

Rincalzata da Giovanna Alfonzetti (linguista): "Nessun monstrum [il femminile]: forma largamente usata e prevista anche dai dizionari: cfr. Treccani 'òpera òmnia locuz. neutra plur. lat. (propr. 'tutte le opere'), usata in ital. come s.f. pl. e più spesso come s.f. sing. -- Raccolta che comprende tutte (o quasi tutte) le opere di uno scrittore (...)'. Si tratta di un latinismo, che in italiano è femminile, singolare o plurale, come specifica appunto il Vocabolario Treccani".

Con ringraziamento di R. Caputo: "Grazie, Giovanna".

 

2.1. Abbasso i latinismi

Replica finale di Tiziana Privitera, per certi aspetti sorprendente. Nessun latinismo (non solo adattato al femminile, ma neppure quello integrale al maschile), ma piuttosto il traducente italiano opera integrale:

"da latinista non posso che dissentire. È ovvio che sia entrata nell'uso comune, ma in una locandina di un convegno di alto livello preferirei di gran lunga: l'opera integrale di Luigi Pirandello. Non voglio più polemizzare, tanto meno sui social. Semmai potremmo organizzare un seminario".


3. Tre Regole antagoniste

Volendo formulare in termini di Regole gli usi di cui sopra (riprendendo quanto già detto nel nostro Gli Errori, ovvero le Verità nascoste, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2019, pp.  142-44), la Regola-1 [R-1] alla base del femminile «l’ampia Opera omnia», decisamente più comune del maschile, è determinata a livello strutturale, fono-semantico sia semanticamente dal traducente italiano («produzione», «opera»), sia fonologicamente dalla finale in /-a/ di «Opera» (in lat. e in it.), la finale in «-a» di tutta l’espressione essendo propria dell’88% delle parole femminili in italiano. Si cfr. i latinismi «una agenda», «la legenda» ‘didascalia’, «una addenda», ma anche «la foglia» (dal lat. neutro plurale «folia»), ecc.

La Regola-2 [R-2] («verità nascosta») alla base del maschile «gli Opera Omnia» è quella semantica del traducente italiano maschile («tutti i testi») dell’espressione latina, e del maschile in quanto genere non-marcato corrispondente al neutro latino, assente in italiano, per es. il curriculum / i curricula, un addendum / gli addenda, un erratum / gli errata (corrige), un amalgama / gli amalgami (dal neutro latino medievale), il foglio (dal latino folium) ecc.

La Regola-3 [R-3] alla base del sintagma opera integrale è quella dell'equivalente italiano del lat. opera omnia.

 

3.1. Genesi e attestazioni

La Genesi-1 della [R-1] del femm. sing. l’Opera Omnia rimanda a un latinismo adattato,  a livello strutturale, fono-semantico, con prima datazione 1895 (Garollo, in DELI).

La Genesi-2 della [R-2] del masch. pl. gli Opera Omnia rinvia invece a un etimo diacronico, di resa del neutro lat. col maschile, prima datazione 1922 (Google libri 2019, cfr. sotto).

La Genesi-3 della [R-3] del sintagma opera integrale rimanda a un possibile equivalente italiano del latinismo opera omnia

 

4. Tre Norme

La Norma-1 della [R-1] del femm. sing. l’Opera Omnia, è propria dell’italiano standard, comune come conferma per il periodo 2000-2016 Google libri (2019) con «circa 3.420 risultati».

La Norma-2 della [R-1] del masch. pl. gli Opera Omnia è invece propria dell’italiano letterario, decisamente meno comune del femm., come confermano i «circa 351 risultati» del maschile «gli opera omnia» in «Google libri ricerca avanzata» nell’arco dello stesso periodo 2000-2016, in un rapporto quindi di 10 a 1 rispetto ai 3420 risultati del femm. su citato. L’esempio più antico risalendo al 1922:

(i) «gli Opera omnia di Dante» (in «Giornale storico della letteratura italiana» p. 229, Google libri).

Un es. più recente nel giornalismo colto è quello dello storico della lingua Lorenzo Tomasin:

(ii) «gli Opera Omnia di Tommaso d’Aquino, troppo estesi per essere letti e studiati […]» (Umanisti scann(erizz)ati in «Il Sole 24 Ore», 10 luglio 2016, p. 25).

Nel domenicale del «Sole 24 Ore» del ventennio 1983-2003, un solo es. su 70 documenti:

(iii) M. Firpo: «L’edizione di Leida (1703-1706) dei suoi Opera omnia occupa 11 massicci tomi in folio» (16.VII.89).

La Norma-3 della [R-3] del femm. sing. opera integrale rientra nell'italiano non-tecnico.

 

4.1. Valutazione sociolinguistica (corretto-errato?)

Un maschile elitario, ma senz’altro «corretto», gli Opera Omnia. Che potrebbe apparire «errato» al lettore che non ne avesse conferma nel proprio uso.

O «errato» anche, per il principio di autorità, in quanto maschile «inesistente» nei correnti dizionari come De Mauro 2000, Devoto-Oli 2018, Sabatini-Coletti 2007, Treccani 2003, Garzanti 2010, Zingarelli 2022 ("loc. sost. f. inv." datata 1897, non documentata), ecc. I quali, ignorando tale uso, sembrano ritenerlo o «impossibile» («a-grammaticale») o «sgrammaticato».

Non può allora non colpire la proscrizione paradossale del femm. l’Opera omnia da parte del Grande dizionario (storico) della lingua italiana di S. Battaglia (1981), il quale sostiene – contro-intuitivamente, apoditticamente e senz’alcuna prova – che sarebbe «gravemente erroneo l’uso comune sf. invariabile». Il dizionario non cita peraltro alcun esempio d’autore al maschile, ma anzi indica due esempi al femminile di Montale (1960) e Moretti (1962). E ancor più paradossalmente tralascia lo stesso etimo latino neutro, suo implicito criterio alla base della anacronistica prescrizione del masch. gli Opera omnia (Regola-2).

Del tutto disattesa la prescrizione del Battaglia al riguardo, pur ripresa nella guida dell’Ordine dei Giornalisti Come si scrive per il ‘Sole 24 Ore’ del 30 giugno 2005:

«Per quanto riguarda opera omnia, espressione latina composta da un sostantivo e da un aggettivo concordati al neutro plurale, va detto e scritto ‘gli opera omnia’ e non ‘l’opera omnia’».

Conclusione: nessuna prescrizione o proscrizione per nessuna delle forme qui analizzate, ma libera scelta del parlante, secondo i suoi gusti.

 

Sommario

1. L'evento editoriale con mini-dibattito morfologico

2. Dibattito a tre

2.1. Abbasso i latinismi

3. Tre Regole antagoniste

3.1. Genesi e attestazioni

4. Tre Norme

4.1. Valutazione sociolinguistica (corretto-errato?)






 

                                                                                                                       


 

(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)


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