lunedì 27 febbraio 2023

I "mangiafuochi"


S
iamo certi che quanto stiamo per scrivere svuoterà la faretra dei "linguisti doc": non avranno più strali da lanciarci. Ma tant'è. Intendiamo parlare di un plurale snobbato dai linguisti e dai lessicografi e non attestato, pertanto, nei vocabolari: mangiafuochi. Non capiamo, infatti, per quale motivo il sostantivo mangiafuoco non debba avere il normale plurale, se non altro per analogia con mangiapopoli. Il vocabolo in oggetto è composto di una voce verbale (mangia) e di un sostantivo maschile singolare (fuoco) e, secondo la grammatica, i sostantivi così formati prendono la normale desinenza del plurale. Diremo, quindi  --  e a nostro avviso correttamente  --  che nella piazza del paese si esibiscono alcuni mangiafuochi. Gli stessi strali dovrebbero colpire gli autori di numerose pubblicazioni, i quali, "con coraggio linguistico", hanno immortalato nelle loro opere il plurale ritenuto errato (o inesistente). Invitiamo, presuntuosamente (?), i vocabolaristi a... meditare sull'eventuale lemmatizzazione del termine sdoganato da vari autori. Una curiosità: il dizionario Sabatini Coletti (in rete) non attesta neanche il singolare.

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La lingua "biforcuta" della stampa

IN ARABIA A RIAD

Mukaab, l'edificio più  grosso del mondo: cubo di 400 metri di lato

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Siamo alle solite: quanto è grosso il mondo?

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Bassano/Tezze sul Brenta

Meningite, 17enne ricoverato in prognosi riservata al San Bassiano

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Non ci stancheremo mai di ripetere che la prognosi non è un reparto ospedaliero, ma la "previsione" sulla durata e sull'esito di una malattia o di un trauma. Correttamente, quindi: con prognosi riservata.











(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

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