Oggi va di moda l'espressione "grazie, grazie davvero". Non c'è conduttore radiotelevisivo che non congedi i suoi ospiti con un "grazie, grazie davvero". Si ringrazia anche per finta? Sembrerebbe di sì, stando alla "analisi della lingua", perché chi ringrazia sente il bisogno di aggiungere quell'avverbio: il mio ringraziamento è "vero", non è "finto", "lo dico seriamente". Ci sembra una grande "sciocchezza linguistica". Si dice "grazie", punto e basta. Grazie, propriamente plurale di grazia, è, stando alla lingua, un'interiezione che serve a esprimere la propria gratitudine: grazie per essere venuto in mio soccorso. E la gratitudine, secondo chi scrive, non può essere finta. Quindi, ripetiamo: grazie, punto e basta.
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Cartamonete o cartemonete?
Le persone che non "masticano" bene la lingua italiana
non sanno come regolarsi per formare il plurale di "cartamoneta". I
vocabolari non aiutano, anzi...
Su nove vocabolari "spulciati" solo sei concordano (ma, secondo chi
scrive, contravvenendo alle norme che regolano la formazione del plurale dei
nomi composti). Il solo plurale "corretto" – a nostro modo di vedere
- è cartamonete, perché è un sostantivo composto di due nomi dello
stesso genere e secondo la "legge grammaticale" nella forma plurale cambia la desinenza del secondo elemento.
Vediamo, ora, il "verdetto" dei vocabolari consultati.
GRADIT: cartemoneta; Devoto-Oli: cartemonete; Sabatini Coletti: cartemonete;
Treccani: cartemonete; Zingarelli: solo singolare; Gabrielli: solo
singolare; Garzanti: cartemonete; De Agostini: cartemonete;
Sandron: cartemonete. Il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia,
in proposito... tace, anzi, non lemmatizza il sostantivo.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
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