Stupisce il constatare che buona parte dei vocabolari dell'uso (tra quelli consultati) ritiene/ritengono il sostantivo copritavolo, vale a dire, come si legge nel Treccani in rete, la "copertura di tessuto, tappezzeria, pizzo, panno o altro che si dispone sopra un tavolo per abbellimento, quando esso non sia utilizzato, oppure per protezione (e in questo caso, ove si tratti di un tavolo da pranzo, può rimanere anche sotto la tovaglia): un c. di feltro verde, di plastica felpata; un ricco c. lavorato all'uncinetto", invariabile: il copritavolo/i copritavolo. Stupisce perché non capiamo quale legge linguistica proibisce la "pluralizzazione" del termine in oggetto. Insomma, più tavoli più copritavoli. I sostantivi composti con una voce verbale e un nome maschile singolare (ed è il caso di copritavolo) prendono la regolare desinenza del plurale: il copritavolo/i copritavoli.
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Concordare:
quale preposizione regge?
Questo verbo può essere tanto transitivo quanto intransitivo. Nel primo caso ha i significati di: “stabilire una cosa di comune intesa” e “riuscire a mettere d’accordo persone che sono tra loro in dissidio o in urto”, quindi “comporre divergenze”, “superare contrasti” e simili: Dopo lunghe trattative le varie fazioni hanno concordato un periodo di tregua; Giovanni e Mario hanno finalmente concordato un comune piano d’azione. Nel secondo caso assume il significato di coincidere: le tue idee concordano, vale a dire coincidono con le mie. In questo esempio il verbo concordare è costruito in modo corretto con la preposizione con. Quando, però, il predetto verbo sta per “convenire”, “essere d’accordo” si deve costruire con la preposizione (semplice o articolata) su: concordo con te su quanto hai detto, sono, cioè, d’accordo con te sulle tue idee. Si è d’accordo (si concorda), insomma, su una cosa, non con una cosa. Quest’ultima preposizione si adopera esclusivamente con le persone: concordo con Luigi su quanto ha esposto.
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La lingua "biforcuta" della stampa
Roma, l'avvocatessa uccisa dall'ex si occupava anche di donne maltrattate
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Avvocatessa!? Senza parole.
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PROVINCE
L'EMERGENZA
"Piove nei corridoi e c'è un infermiere ogni 33 pazienti": il Grassi di Ostia al collasso
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Questo quotidiano romano in rete insiste nel ritenere Ostia un comune in provincia di Roma e non un quartiere della capitale (X Municipio). Si veda anche qui.
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Serena Bortone
Una fasciatura sul braccio destro della conduttrice
Serena Bortone ha incuriosito il pubblico del programma di Rai1 "Oggi è un altro giorno".
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Braccio (e mano) destro? L'articolista, quando guida l'auto, speriamo si raccapezzi tra destra e sinistra al fine di non provocare incidenti.
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IL CASO
Enfisema, la dimettono e muore. Medico "gettonista" indagata per omicidio colposo
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Medico indagata? Se non si vuole adoperare il corretto termine femminile, medica, si ricorra a dottoressa. Qui e qui.
(Le
immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i
diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: albatr0s@libero.it)
2 commenti:
Egr. Dott. Raso,
a proposito del plurale dei nomi composti l’impeccabile Settimana Enigmistica scrive in una delle sue definizioni “variopinti copricostume”. Anche il vocabolario Treccani ritiene il sostantivo invariabile.
Leggendo quotidianamente i suoi scritti, penso però che lei non sia d’accordo...
Cordiali saluti.
Otto
Cortese Otto,
non sono d'accordo, infatti.
FR
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