Da "domande e risposte" del sito Treccani:
Ho dei dubbi sull'analisi logica di alcune parole: 1.
Leopardi nacque a Recanati (compl. stato in luogo) una cittadina (apposizione)
delle Marche (compl. denominazione) 2. Sono rimasto (pred. verbale) in
ascensore (compl. stato in luogo) bloccato (pred. verbale) 3. Finalmente
(compl. avverbiale di tempo) qualcuno ti ha contattato 4. Dove (compl.
avverbiale moto a luogo) andate (pred. verbale) conciati (attributo) così.
Risposta degli esperti
Sono rimasto è
predicato nominale, bloccato è nome del predicato.
Conciati è apposizione del soggetto
(sottinteso) voi.
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Conciati non può essere un'apposizione perché non è un sostantivo ma il participio passato di conciare con valore aggettivale. Quanto a finalmente non ci sembra un complemento avverbiale di tempo, ma (eventualmente) un complemento avverbiale di modo o maniera per la sua terminazione in "-mente", con il significato di "evviva" , "era ora" e simili, con valore "conclusivo".
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La lingua "biforcuta" della stampa
PORTOGALLO
Una passeggiata nel vuoto: ecco il ponte sospeso pedonale più lungo del mondo
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Ci può essere un ponte "piú lungo" del mondo? Correttamente: al mondo.
5 commenti:
Non credo che " ...delle Marche" sia Complemento di denominazione.
Isola di Sicilia; Città di Roma; e simili, sì, sono Complementi di denominazione.
Ma non mi ci profidio.
Renato P.
Cortese Renato,
per quanto attiene al complemento di denominazione veda qui .
Dottor Raso, in Città di Roma (come anche in Isola di Sicilia, e simili) Città è coreferente di Roma, e per tale ragione la preposizione di può essere omessa.
In " ... Recanati, una cittadina delle Marche" cittadina non è coreferente di Marche: la preposizione articolata delle non può essere omessa. Tuttalpiù può essere sostituita dall'aggettivo "marchigiana". Sono io che continuo a sbagliare? Può essere. Ma questa è la grammatica che ho studiato a scuola più di mezzo secolo fa.
Renato P.
Mi perdoni, gentile Renato,
lei scrive: «Dottor Raso, in Città di Roma (come anche in Isola di Sicilia, e simili) Città è coreferente di Roma, e per tale ragione la preposizione di può essere omessa». Come si può omettere la preposizione "di" e dire (o scrivere), la città Roma? Il complemento di denominazione, comunque, rientra nelle espansioni piú complesse...
Non a caso ho detto che non mi ci profidio. Sulle questioni grammaticali non mi ostino più del necessario. Complementi di denominazione, di specificazione e simili possono ingenerare confusione quando si parla di una lingua in termini linguistici.
Altra cosa è quando si traduce da una lingua all'altra. Qui il significato dei complementi non deve essere travisato, altrimenti si sbaglia e si perde il lavoro.
La ringrazio per non avere messo in causa il latino a sostegno di chissà quali ipotesi.
Io, che ammetto di non essere una cima in grammatica, al riguardo, come traduttore e come interprete di italiano e giapponese, mi regolo di conseguenza:
シシリアン島 (scisciia-to), complemento di denominazione, vale Isola di Sicilia. Quando si parla della Sicilia come isola e non come regione o altro.
シシリアの島々 (sciscilia-no-scimagima), complemento di specificazione, vale isole della Sicilia. Quando si parla dei vari arcipelaghi che circondano l'Isola di Sicilia, cioè delle isole della Sicilia.
Renato P.
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