Questo modo di dire (e ci scusiamo se, eventualmente, ci ripetiamo) pur avendo una sola matrice, ha due significati distinti: mossa astuta e traditrice o mano fortunata nei vari giochi d'azzardo e — questo il significato principe — ottimo successo in campo finanziario di un'operazione che si riteneva desse risultati inferiori al previsto e nata, anche, da un caso fortuito.
La locuzione ci è stata regalata dal linguaggio malavitoso,
dove l'espressione indicava un colpo ladresco, molto rischioso, ma
particolarmente redditizio.
Da non confondere, a questo proposito, con l'altra
espressione dare a uno un colpo gobbo la cui origine non ha nulla che vedere
con la precedente. In questa locuzione, infatti, il colpo gobbo che, in senso
figurato, indica un'azione che mira a colpire qualcuno in modo improvviso e, spesso,
indiretto è l'equivalente di colpo storto lasciatoci in eredità dai duellanti
di un tempo.
Storto, nel linguaggio "duellesco", era una finta, vale a dire un colpo apparentemente indirizzato in un punto e, poi, improvvisamente, deviato al fine di spiazzare l'avversario. Con significato affine si adopera l'espressione «fare uno scherzo da prete», cioè un qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettato e che, quindi, si accetta poco volentieri vista la provenienza.
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La parola proposta da questo portale: àmburo. Aggettivo, sinonimo di entrambi, ambedue. Si rifà al latino "amborum" (tutti e due).
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