Il verbo atturare, che significa "chiudere", "otturare", ha anche un'altra accezione non "lemmata" nei vocabolari dell'uso: durare. Sembra provenga dall'iberico aturar e si trova nel TLIO (alla voce "cerca parola" si digiti 'atturare').
La quasi totalità dei vocabolari dell'uso attesta/attestano il sostantivo
maschile lavamano, cioè quell' «arnese di legno o di ferro con tre piedi e un cerchia in
alto, in cui si posa la catinella per lavarsi» (Palazzi), invariabile: il
lavamano/i lavamano. Sí, dovrebbe essere invariato, secondo la legge
grammaticale che stabilisce l'invariabilità dei sostantivi composti di una voce
verbale (lavare) e un sostantivo femminile singolare (mano): il cavalcavia/i
cavalcavia. Lavamano, però, non rientra in questi casi (pur essendo mano
femminile) per la desinenza "-o" tipica del genere maschile. E i nomi
composti con un verbo e un sostantivo maschile singolare si pluralizzano
regolarmente: il passaporto/i passaporti; il lavamano/i lavamani.
Neutralizzare - Verbo bruttissimo che propriamente vale "rendere neutro",
"rendere non attivo" e di conseguenza non pericoloso. Sconsigliamo
decisamente - a nostro modo di vedere - l'uso del verbo nelle accezioni di
"impedire", "annullare", "rendere inutile, vano":
la polizia, intervenuta tempestivamente, ha neutralizzato la rissa. In casi del genere ci sono altri
verbi appropriati che fanno alla bisogna.
Due parole sul verbo "appetire" perché può essere adoperato transitivamente
e intransitivamente, cambiando di significato. In alcuni tempi, innanzi tutto,
si coniuga con l'inserimento dell'infisso "-isc-" tra il tema (o
radice) e la desinenza: io appetisco, noi appetiamo. Usato transitivamente sta per
"bramare", "desiderare vivamente": tutti appetiscono una
vita agiata. Adoperato intransitivamente significa "piacere", ma
soprattutto "destare appetito" e nei tempi composti può prendere sia
l'ausiliare avere sia l'ausiliare essere: quel particolare cibo mi ha/mi è
sempre appetito.
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La parola proposta da questo portale: vertudiare. Verbo che vale "mostrarsi valoroso",
"rinvigorirsi", "operare con valore". Derivato di
"vertude".
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