venerdì 2 aprile 2021

Pillole "idiomatiche"


 Il sostantivo “malafede” si pluralizza? Secondo il vocabolario Treccani si adopera solo nella forma singolare, altri dizionari, tra cui il DOP (Dizionario di Ortografia e di Pronunzia), non specificano, il che lascia intendere che il sostantivo in oggetto si pluralizza normalmente: la malafede, le malefedi.

Disopra e di sopra. Entrambe le grafie sono corrette, tuttavia è preferibile fare un distinguo. In grafia univerbata (tutta attaccata) quando la locuzione è adoperata come sostantivo, quando, cioè, indica la parte superiore di qualcosa (il disopra del divano); in due parole quando è avverbio vero e proprio (vai di sopra se non sopporti questo chiasso).

Due parole sul verbo "sortire", che può essere transitivo e intransitivo con significati diversi. Cominciamo con il dire che "sortire" nell'accezione di "uscire" è di uso prettamente regionale, da non adoperare, quindi, in uno scritto formale. E veniamo ai due significati del verbo adoperato in senso proprio. Quando sta per "avere in sorte", "conseguire", "ottenere" e simili è transitivo e si coniuga con l'infisso "-isc-" (io sortisco): l'impresa non ha sortito l'effetto sperato. Nel significato, invece, di "uscire in sorte", "essere sorteggiato" è intransitivo (ausiliare essere) e si coniuga normalmente (io sorto): i numeri 8 e 15 non sortono da una settimana; il terno non è sortito.

La parola che proponiamo oggi è un termine linguistico di provenienza barbara: truismo. Sostantivo maschile che vale "verità ovvia". Si ha il truismo quando adoperiamo un sostantivo riferito a un'azione che già di per sé è riportata nella frase: i cantori cantavano; il lettore leggeva; lo sciatore sciava ecc. Perché il termine è barbaro? Perché è l'adattamento dell'inglese "truism", da "true", 'vero'.

Ci piacerebbe conoscere il motivo per cui, secondo i "revisionisti" del vocabolario Gabrielli, "buonumore" è solo singolare, mentre "malumore" si può pluralizzare. Eppure entrambi i sostantivi sono composti allo stesso modo (aggettivo e sostantivo). Mistero eleusino!


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La lingua "biforcuta" della stampa

Malpensa, maxi sequestro di «droga dello sciamano»: nelle cortecce di mimosa

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Correttamente: maxisequestro. Non ci stancheremo mai di ripetere che i prefissi e i prefissoidi si scrivono "attaccati" alla parola che segue. Nuovo De Mauro: maxi- |xi–conf., di grandi dimensioni o potenza o durata:tratto dal lat. maximus, superl. di magnus “grande”. conf. di grandi dimensioni o potenza o durata: maxicalcolatore, maxicappotto, maxiprocesso.

 



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