lunedì 23 settembre 2019

Sgroi - 30 - Perché "sei/enne" e "se/enne"?

di Salvatore Claudio Sgroi *

1. L'evento linguistico
          Fausto Raso nel suo intervento "Seenne o seienne?" ha acutamente individuato, come tante altre volte, un aspetto anomalo o contraddittorio della lingua italiana, casi non di rado sfuggiti ai linguisti, soffermandosi da grammatico normativista sul problema dell'accettabilità (corretto/errato).

 2. Analisi strutturale dei composti sei/enne e se/enne
         Da grammatici 'laici', può essere teoricamente intrigante individuare le diverse Regole alla base delle due forme Sei/enne e Se/enne, ampliando l'analisi a tutte le parole del paradigma lessicale formato dalle voci in -enne/-ienne.
     
Il Dizionario di De Mauro 2000 registra la voce -enne, etichettata "confisso" (in altri dizionari come lo Zingarelli o il Devoto-Oli "secondo elemento"), col significato lessicale di "anno", derivante "dal lat. -ĕnne(m), cfr. annus", presente "in parole composte indicanti l'età", per es. "sedicenne, diciottenne", ecc., attestate dal '300 in poi.

          2.1. Il paradigma dei composti in -enne, latinismi e neoformazioni, dal '300 al '900
          Grazie al CD-Rom del De Mauro 2000 è possibile individuare 44 lemmi in -enne attinenti ai numerali (compresi maggior-enne, minor-enne per enne), etimologicamente sia latinismi che   neoformazioni. Storicamente i 44 lemmi sono documentati come latinismi a partire dal '300 (decenne, perenne "dal lat. perĕnne(m)" 'che dura tutto l'anno', comp. di per- 'attraverso' ed -ennis '-enne'), nel '500 (trienne "dal lat. tardo triĕnne(m)"), nel '600 (settenne).
      E poi soprattutto nell'800 ci sono 7 latinismi (bienne "dal lat.  biĕnne(m)", centenne, dodicenne, novenne, ottenne, quinquenne, sedicenne), e 20 neoformazioni (cinquenne "comp. di cinque e -enne", diciottenne, duecentenne, maggiorenne, millenne, minorenne, novantenne, ottantenne, quarantenne, quattordicenne, quindicenne, seicentenne/secentenne, sessantenne, settantenne, tredicenne, trentenne, undicenne, ventenne, venticinquenne, ventisettenne).
        E nel '900: 12 neoformazioni (cinquantenne, diciannovenne, diciassettenne, plurienne "comp. di pluri- ed -enne", seienne/seenne, ventiduenne, ventinovenne, ventiquattrenne, ventiseienne / ventiseenne, ventritreenne, ventottenne, ventunenne) e un latinismo (sessenne "dal lat. sexĕnne(m)").

         3. La Regola-1: cancellazione della vocale nella neoformazione dei composti
         Dagli esempi di cui sopra emerge dominante la Regola-1 nelle neoformazioni dei composti, la cancellazione cioè della vocale finale (-a, -e, -i, -o) del primo elemento dinanzi alla vocale iniziale del secondo elemento -enne, ess.
        novantenne "comp. di novanta ed -enne", cinquenne "comp. di cinque ed -enne", ventenne "comp. di venti ed -enne", ventottenne "comp. di ventotto ed -enne", ecc.

 3.1. Regola-2: latinismi senza cancellazione della vocale
         Le apparenti eccezioni alla cancellazione della vocale si spiegano in quanto presenti in latinismi e non già in neoformazioni, così nel caso di trienne 1598 "dal lat. tardo triĕnne(m)" e non già *tr-enne; bienne 1855 "dal lat. biĕnne(m)" e non gìa *b-enne. È la Regola-2 dei latinismi o cultismi latini.

3.1.1. Regola-2a: neoformazioni senza cancellazione della vocale tonica
          La cancellazione non si applica ancora nel caso di vocale tonica, così nell'es. ventritreenne 1965: "comp. di ventitré ed -enne", anziché *ventritrenne. È la Regola-2a.
 
3.1.2. Neoformazioni senza cancellazione sul modello dei latinismi (Regola-2b)
  Qualche neoformazione non presenta tuttavia l'attesa cancellazione della vocale, così nel caso di plurienne 1906: "comp. di pluri- ed -enne", anziché il logicistico *plur-enne. Una spiegazione plausibile è che in questo caso deve aver agito la presenza dei latinismi tri-enne 1598, bi-enne 1855. Per il Diz. etim. della lingua italiana (DELI) di Cortelazzo-Zolli (1999) "Plurienne è formato sul modello di decenne", ma il rinvio a decenne è poco plausibile, considerata l'assenza della vocale -i".

         3.1.3. Composti oscillanti tra analogia dei latinismi (Regola-2) e Regola produttiva delle neoformazioni (Regola-1)
         Riguardo alla neoformazione sei/enne av. 1910, da cui abbiamo preso le mosse, in quanto "comp. di sei ed -enne", la mancata cancellazione della vocale -i, si può spiegare, come nel caso di pluri/enne, con l'analogia esercitata dai latinismi tri/enne 1598, bi/enne 1855. Il DELI spiega questa volta analogicamente la -i di sei/enne: "è formato sul modello di bienne".
       E non diversa è la spiegazione del composto ventisei/enne 1932 "comp. di ventisei ed -enne". (Il DELI omette tale lemma).
       Ma questi stessi due composti presentano anche la variante con cancellazione della vocale /i/: se/enne, ventise/enne. Ovvero agisce la Regola-1 delle neoformazioni produttive.

 4. Frequenza delle due varianti?
         Quanto a verificare quale delle due varianti -- sei-enne / se-enne, ventisei-enne, ventise-/enne   -- sia la più frequente, il lettore paziente potrà sbizzarrirsi con Google (libri).

  Sommario
1. L'evento linguistico
2. Analisi strutturale dei composti sei/enne e se/enne
  2.1. Il paradigma dei composti in -enne, latinismi e neoformazioni, dal '300 al '900
3. La Regola-1: cancellazione della vocale nella neoformazione dei composti
3.1. Regola-2: latinismi senza la cancellazione della vocale
3.1.1. Regola-2a: neoformazioni senza cancellazione della vocale tonica
3.1.2. Neoformazioni senza cancellazione sul modello dei latinismi (Regola-2b)
3.1.3. Composti oscillanti tra analogia dei latinismi (Regola-2) e Regola produttiva delle neoformazioni (Regola-1)  
4. Frequenza delle due varianti?   


* Docente di linguistica generale presso l'università di Catania

                         










1 commento:

Luca ha detto...

Leggo sempre gli interventi del professor Sgroi con grande interesse. Questo articolo non fa eccezione.

L'interesse va oltre l'argomento specifico trattato perché insegna a porsi in modo non dogmatico davanti alle questioni della nostra lingua.