martedì 5 febbraio 2013

Uscire dai gangheri

Questa locuzione, che significa 'sdegnarsi', 'arrabbiarsi', 'irritarsi' e comportarsi di conseguenza, non abbisognerebbe di spiegazioni circa la provenienza: le persone che escono dai gangheri assomigliano alle porte, che, senza piú una "guida" (il ganghero - come si sa - è un perno di ferro che, infilato in un 'occhio' della bandella fissata al battente, serve a sostenere e a rendere girevoli le imposte delle finestre, degli armadi, degli usci ecc.), "impazziscono". Non è raro trovare nelle espressioni che si adoperano per indicare uno "stato di collera" l'idea di trasposizione, come se una persona perdesse il suo vero essere per diventare altro: 'andare in bestia', 'perdere le staffe', come dire perdere il controllo, riferito all'equitazione. Con lo stesso significato si usano anche le espressioni "uscire dal manico", vale a dire 'comportarsi' come un martello, per esempio, che, uscito dal manico, scappa via senza controllo; "andare su tutte le furie" (il cui significato è, appunto, intuitivo) e "perdere il lume degli occhi": divenire quasi cieco per l'ira e agire di conseguenza, senza rendersi conto di che cosa si stia facendo.

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