giovedì 14 febbraio 2013

Comportare? Sopportare, tollerare

Due parole sul buon uso del verbo "comportare".
Leggiamo dal “Dizionario Linguistico Moderno” di Aldo Gabrielli:


«Comportare, nella buona lingua ha due soli significati: tollerare, sopportare (“Non comporta ingiurie”), e, nell’intransitivo pronominale, ‘contenersi’, ‘condursi’, ‘portarsi’ (“Si comporta male”, “Non è questo il modo di comportarsi”). È quindi improprio usarlo nel significato di ‘comprendere in sé’, ‘implicare’, ‘contenere’, ‘portare con sé’, ‘importare’, ‘esigere’, ‘richiedere’ e simili: “Questo lavoro comporta due milioni di spesa”; si dirà: ‘richiede’, ‘importa’, ‘porta con sé’, ‘esige’, ecc.; “Questo ragionamento ne comporta un altro”; diremo: ‘ne contiene’, ‘ne esige’, ‘ne richiede’, ‘ne richiama’, ‘ne implica’, ‘ne comprende un altro’».

I “ritoccatori” del vocabolario Gabrielli in rete non hanno ritenuto necessario, però, fare una nota d’uso sull’… uso improprio del verbo; anzi, secondo loro comportare nelle accezioni di sopportare e tollerare è d’uso esclusivamente letterario. Ecco il Gabrielli in linea:

«comportare

[com-por-tà-re] (compòrto)

A v.tr.

1 Permettere, consentire: i miei incassi non comportano tante spese; l'età non mi comporta queste stravaganze.

2 Portare con sé, esigere come conseguenza, implicare: queste attenuanti comportano una notevole riduzione di pena; è un lavoro che comporterà spese e fatiche immense.

3 lett. Sopportare, tollerare: l'erba non comporta quel clima (Giusti)

B v.intr. pronom. comportàrsi

Avere un certo comportamento, portarsi, agire, condursi: si comportò da villano; cerca di comportarti bene con tutti; si è comportato malissimo con me».

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