martedì 26 febbraio 2013

Passare in cavalleria

Cortese dott. Raso,
le sarei veramente grato se nel suo impareggiabile sito trattasse del modo di dire “passare in cavalleria”. Lo sento usare spesso ma non mi è ben chiaro il senso. Grazie della sua “proverbiale” disponibilità.
Un cordiale saluto
Daniele C.
Taranto

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Gentile Daniele, l’espressione è stata trattata qualche anno fa sul “Cannocchiale” (www.faustoraso.ilcannocchiale.it); glie la ripropongo.

Appena attaccata la cornetta del telefono Giannino si rivolse alla moglie con aria mesta ed esclamò: “Ormai di quell’affare non se ne fa piú nulla, non se ne parla piú, cara, è passato in cavalleria”. Il figlio Marco, sentendo questa frase che ai suoi orecchi sonava ridicola, non potè fare a meno di chiedere spiegazioni circa l’uso e le origini. Come può un affare andare a cavallo, pensò, e soprattutto che cosa significa “passare in cavalleria”?

Si usa questo modo di dire – come i piú sanno – quando si vuole mettere in risalto il comportamento scorretto di una persona alla quale è stato prestato un oggetto che non viene piú restituito; oppure, per estensione, il comportamento non “cavalleresco” di una persona che trascura, ma soprattutto che non mantiene gli impegni presi e concordati.

Quante volte, gentili amici, vi sarà capitato di notare che un accordo preso con qualcuno non è stato rispettato e che il tutto è “passato in cavalleria”? Per contarle occorrerebbe una calcolatrice.

Ma vediamo l’origine della locuzione che ci è stata tramandata dal gergo militare. Nei tempi passati nell’arma di Cavalleria militavano, per lo piú, nobili e ricchi, mentre nella Fanteria prestavano servizio soldati di umili origini che nulla potevano contro i soprusi cui venivano sottoposti da parte dei “cavalieri”: ai fanti venivano sequestrati vesti, coperte, vettovaglie e tutto ciò che potesse rendere piú confortevole la vita militare al “cavaliere”.

Va da sé che gli oggetti “passati in cavalleria” non venivano piú restituiti ai legittimi proprietari: Di qui il passaggio di significato.



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