Ci piacerebbe conoscere - da autorità veramente competenti in materia - per quale motivo tutti i vocabolari (quelli da noi consultati) sono concordi nel contraddire il linguista Aldo Gabrielli, che sostiene il termine "locale" essere esclusivamente un aggettivo. I dizionari, invece, lo attestano anche come sostantivo. Leggiamo dal "Dizionario Linguistico Moderno" del linguista sopra citato:
«Locale, in buona lingua italiana è soltanto aggettivo: 'clima locale', 'usi locali', 'color locale' (cioè, del luogo). Sa di francesismo nel significato sostantivato di 'camera', 'stanza', 'sala', 'vano' ("una casa di tre locali" è infatti una casa di tre stanze o di tre vani)». Chiediamo lumi per il bene della lingua, ma soprattutto per il "bene linguistico" di tutti noi fruitori.
PS. Se abbiamo visto bene solo il Palazzi condanna l'uso di 'locale' in funzione di sostantivo:
«Locàle, agg. di luogo; proprio e particolare a un luogo: bisogni locali, medicamento locale, uso locale il color locale, T. art. viva e fedele rappresentazione dei luoghi e delle persone che li abitano; memoria locale, che ritiene spec. la disposizione e lo stato dei luoghi e delle cose; il treno locale, T. ferr. treno a breve percorso; sm. un fabbricato o una parte di esso; stanza, edificio: i locali scolastici; ma in questo senso è voce brutta, ripresa e da evitare. N. topico».
venerdì 15 febbraio 2013
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