150° DELL’UNITÀ D’ITALIA: PRESENTATA A TORINO LA GRANDE ASSISE DELLA “DANTE” SULLA LINGUA ITALIANA
Ven, 19/11/2010 - 09:49 — admin Torino
19/11/2010
L’80° Congresso della Società Dante Alighieri si svolgerà a Torino dal 30 settembre al 2 ottobre 2011, nell’ambito di Esperienza Italia, il grande evento che celebrerà i 150 anni dell’Unità del Paese
Si è svolta il 18 novembre scorso presso l’Archivio di Stato di Torino la conferenza stampa dell’80° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre 2011 sul tema “Unità d’Italia e unità linguistica, tra storia e contemporaneità”, nell’ambito di Esperienza Italia.
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Non avremmo mai immaginato che la “Dante Alighieri” potesse “scivolare” sulla lingua italiana (che tende a tutelare). “Assise”, è bene ricordarlo, è solo femminile plurale. La grafia corretta è, dunque, “... A Torino le grandi assise della ‘Dante’...”. Non vorremmo che qualche lettore sprovveduto fosse indotto in errore. Il Dop, dizionario di ortografia e pronunzia, un’autorità in materia, parla chiaro. Si clicchi su questo collegamento: http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=88676&r=54778
Sentiamo anche un altro parere, quello del linguista Aldo Gabrielli:
Assise è sostantivo femminile plurale, il plurale di “assisa”, che significa “seduta”, e deriva dal participio passato del verbo “assidersi”, cioè da “assiso”. L’uso di questa voce ci è giunta dal francese nella sua forma plurale, “les assises”, e il plurale si spiega col fatto che la parola non indicava l’assemblea in sé ma le sedute di un’assemblea nel loro complesso. Termine squisitamente storico, questo plurale “assise” era fino a poco tempo fa riservato solo al linguaggio colto; era comune solo nell’espressione “Corte d’assise”, appunto per indicare il complesso delle sedute di una Corte penale durante l’anno giudiziario. Entrato nell’uso di tutti i giorni attraverso i resoconti giornalistici, non è stato inteso come un normalissimo plurale di un nome singolare in “-a” (l’assisa, le assise), ma come il singolare di un nome in “-e”; cosí si è cominciato a dire, e peggio ancora a stampare, “l’assise socialista”, “la grande assise politica”, e, trascinati dall’errore, ecco foggiarsi un plurale “assisi”, sí che oltre all’errore comunissimo di “Corte d’assisi” si sente spesso dire “le assisi politiche, democristiane” ecc. Attenti a non cadere in questo grossolano errore. Chi voglia usare questa solenne parola, la usi pure, ma senza sgrammaticare.
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Ancora una parola, o meglio, un verbo da salvare perché in via di estinzione: assitare.
È un denominale provenendo dal sostantivo “sito” (‘odore’, di origine toscana) e significa “sentire l’odore”, “scoprire il fiuto”: il lupo ha assitato le pecore. Con uso estensivo “impuzzolire”: le sigarette hanno assitato l’ambiente.
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