venerdì 19 novembre 2010

Rallentare: ausiliare essere o avere?


Da "Domande e Risposte" del Treccani in rete:
Vorrei sapere se il verbo “rallentare” quando intransitivo prende come ausiliare il verbo “essere” o il verbo “avere”.

Specialmente se parliamo di veicoli e di guidatori, rallentare intransitivo, nell’accezione di ‘andare più piano’ ha come ausiliare avere: in curva la macchina ha rallentato. Nell’accezione di ‘essere meno veloce (del previsto), divenire più lento’, l’ausiliare di rallentare intransitivo è essere: il ritmo è rallentato; nell’ultimo semestre la crescita dei profitti è rallentata.
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Ci spiace, ma dobbiamo mettere in evidenza che la risposta non rispecchia quanto si legge nel vocabolario Treccani in linea, dove non si menziona affatto l’uso dell’ausiliare avere:
rallentare v. tr. [der. di lento, col pref. ra–] (io rallènto, ecc.). –
1. Rendere lento, o più lento, meno veloce: r. il passo, la marcia; r. il moto, la velocità; l'automobile rallentò la sua corsa; Come a corrier tra via, se 'l cibo manca, Conven per forza r. il corso (Petrarca); r. il tempo, in un'esecuzione musicale; r. il gioco (nel calcio, nel tennis, ecc.), renderlo meno rapido, meno vivace o intenso, per stanchezza, o intenzionalmente per fini tattici. Frequente l'uso assol.: rallenta un po', non riesco a tenerti dietro; è buona norma di prudenza, per chi guida, r. agli incroci; entrando in stazione, il treno rallenta progressivamente; con valore più chiaramente intr. (aus. essere), con o senza la particella pron.: mi pare che la velocità sia rallentata, sia diminuita; il suo passo si rallentò; nelle ultime battute, il tempo rallenta (v. anche rallentando).

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