martedì 9 novembre 2010

Anche, pure e virgola


Uno degli usi più elementari della virgola è quello di separare tra loro i membri (parole o proposizioni) di un'enumerazione, tranne il penultimo e l'ultimo, che solitamente sono separati da "e" o da "o" (secondo i casi, naturalmente). “L'uva è un frutto bello, buono, sano e nutriente”. Quando però l'enumerazione è concitata, si ha la virgola anche davanti all'ultimo membro. "La stanchezza quasi sempre scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescere la fiducia dei pensieri..." (Manzoni). Se, invece, si vuol dare maggior risalto a ciascun membro, la virgola è sostituita del tutto dalla congiunzione, che può trovarsi anche davanti al primo membro. "Scegli: o la passeggiata lungo il viale o il cinema o la partita"; “Giovanni è un uomo buono e serio e laborioso”. La congiunzione “e” diventa “ed” "obbligatoriamente" solo dinanzi a parole che cominciano con "e": “Erano appena partiti ed erano già stanchi”. Davanti alle altre vocali è preferibile non mettere la "d" eufonica: “E io”; “e ora”. Sempre in tema di congiunzioni è utile ricordare che, generalmente, “pure” segue il termine a cui si riferisce (“verremo noi pure”), mentre “anche” lo precede (“verremo anche noi”).

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Gentilissimo dr Raso,
seguo da tempo il suo impareggiabile nonché preziosissimo “blog” sulla lingua italiana dal quale ho appreso e apprendo sempre “informazioni linguistiche” sottaciute dalle varie grammatiche. Le scrivo per un dubbio che mi assilla da qualche giorno: è corretto dire “io invertisco” in luogo di “io inverto”? L’ho sentito da un amico. Grazie se prenderà in considerazione la mia domanda.
Cordialmente
Antonio F.
Lodi

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Cortese Antonio, perché mai non dovrei prendere in considerazione la sua richiesta? E veniamo al quesito. Sí, è corretto “invertisco”, anche se non comune. Molti verbi della III coniugazione, quelli in “-ire”, possono avere due forme, la normale (io inverto) e quella incoativa (io invertisco). La forma incoativa si ha inserendo l’infisso “-isc-” fra il tema e la desinenza. Mentire e tossire, per esempio, si possono coniugare con le due forme (tosso/tossisco; mento/mentisco).



1 commento:

Antonio da Lodi ha detto...

Grazie, dr Raso, è stato chiarissimo. Come sempre, del resto.
Cordialmente