mercoledì 3 novembre 2010

Anàfora e catàfora


Riprendiamo il viaggio - interrotto tempo fa - attraverso il gergo linguistico che non tutti i “sacri testi” trattano e, quindi, pressoché sconosciuto ai piú; anche a coloro che amano il bel parlare e il bello scrivere. Cominciamo con l’ «anàfora», che le grammatiche riportano sotto la voce “retorica” spiegando che si tratta di una figura retorica, appunto, consistente nella ripetizione di una o piú parole all’inizio di piú frasi o versi successivi. Classico esempio di anàfora i versi danteschi: «Per me si va nella città dolente, / per me si va nell’eterno dolore, / per me si va tra la perduta gente» (Inferno, III 1-3). Non trattano, invece - le grammatiche - l’anàfora che interessa in questa sede e che in gergo linguistico significa “riferimento all’indietro”, vale a dire riferimento a qualcosa di cui si è già parlato. L’anàfora è, insomma, la ripresa di un elemento del discorso (chiamato “antecedente”) rappresentata - per lo piú - mediante un pronome: Giovanni, non «lo» saluto. Il pronome «lo», in questo caso, ha una funzione anaforica in quanto ci rimanda all’indietro, a quanto già detto, cioè a Giovanni. L’anàfora, quindi, termine tratto dal greco “anaphèrein” (‘riportare’), ci “riporta” indietro. Un altro esempio, crediamo, farà maggiore chiarezza: «Le domande di ammissione al concorso debbono essere presentate entro il termine predetto...». L’aggettivo predetto - come si intuisce facilmente - ha valore anaforico perché ci riporta, per l’appunto, al termine... già precisato.
All’anàfora si contrappone la «catàfora», che - sempre in gergo linguistico - significa “riferimento in avanti”, a qualcosa di cui si parlerà... in avanti, in seguito: Non lo conosco, Giovanni. Nell’esempio riportato, per capire che il pronome «lo» si riferisce a Giovanni dobbiamo andare “in avanti”, dobbiamo, cioè, arrivare a... Giovanni; il «lo», per tanto, ha una funzione cataforica. È interessante notare, in proposito, che i pronomi questo e quello (con i rispettivi plurali e femminili, naturalmente) possono assumere, secondo i casi, valore anaforico e cataforico. Avranno funzione anaforica quando servono per richiamare qualcuno o qualcosa di cui si è detto in precedenza; avranno funzione cataforica, invece, quando sono impiegati per anticipare ciò di cui si parlerà piú avanti.
------
http://it.wikipedia.org/wiki/Anafora_%28retorica%29

http://it.wikipedia.org/wiki/Catafora

Nessun commento: