venerdì 26 novembre 2010

L'appartamento



Cortesi amici, vi siete mai chiesto che cosa è un appartamento? Certo, basta consultare un vocabolario della lingua italiana e l’ “arcano” è risolto. Si clicchi, infatti, su appartamento.
Quello che non tutti sanno, forse, è il motivo per cui l’abitazione si chiama “appartamento”. Il motivo è semplicissimo: il termine viene dal verbo “appartare” (dal latino “ad-partare”) nella duplice accezione di ‘separare’ e di ‘fare le parti’ (‘dividere la casa in parti’).
http://www.etimo.it/?term=appartamento

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Alcuni amici blogghisti si chiedono se è “piú corretto” scrivere (e dire) ‘chi sa’ o ‘chissà’. Entrambe le grafie sono corrette, non c’è una “piú corretta” dell’altra.
È consigliabile, però, usare la forma scissa, ‘chi sa’, quando ha valore strettamente verbale: chi sa se ci rivedremo; verrò, ma chi sa quando? Se, invece, la locuzione è adoperata come inciso e con valore dubitativo e può essere sostituita con un ‘forse’, è ‘probabile’, ‘può darsi’ e simili è preferibile scriverla in un'unica parola: verrai a trovarmi? Chissà (forse); egli credeva, chissà (può darsi), di essere nel giusto.

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Guardate come il “coniugatore” della http://www.scuolaelettrica.it/ coniuga il presente indicativo del verbo “sgranchire”:
io sgrancho
tu sgranchi
egli sgranche
noi sgranchiamo
voi sgranchite
essi sgranchono
Ci auguriamo che gli studenti, che si affidano ai vari coniugatori di verbi disseminati sulla rete, non cadano in questa “trappola”.
Ma non è finita. Guardate la coniugazione, completa, di “tradire”. Digitate il verbo dopo aver cliccato su questo collegamento: http://www.scuolaelettrica.it/quiz/media/classe2/italiano/coniugatore.shtml


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