lunedì 2 settembre 2024

Il linguaggio della stampa


Riceviamo e pubblichiamo

S
trage di Solingen: in molti giornali (tra cui La Stampa) e in numerosi giornali radio e telegiornali la versione corrente è “tre vittime e otto feriti”. Forse “vittima” è sinonimo di “morto”? O forse “morto” non è politicamente corretto. Si preferisce infatti ricorrere ad eufemismi (scomparso, mancato, …). 

Agrigento e mafia – leggo: “Il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè ha deciso di vietare la vendita di souvenir inneggianti la mafia e i mafiosi”. Certo, anticamente inneggiare era talvolta transitivo. Forse però si tratta del movimento di soppressione della preposizione a (vicino Roma …). 

Omicidio Verzeni: l’assassino, pare, ha confessato. Però continua ad essere indicato come “presunto”: forse ha dichiarato di presumere di essere l’assassino? Inoltre stiamo assistendo ad una serie di equilibrismi politicamente corretti per non dire che ha la pelle scura: italiano, italiano di seconda generazione, italiano originario del Mali (ma, se è nato in Italia, originari del Mali sono i suoi genitori). Ormai il termine italiano fa riferimento esclusivamente alla condizione giuridica di chi ha la cittadinanza italiana. Nella patria del politicamente corretto e dell’integrazione – gli USA – si usa parlare di african americans, o afro-americans, o ancora di black americans, anche con riferimento a personaggi di altissimo rango (v. Obama). Da noi è invalso l’uso del termine afroamericano, considerato politicamente corretto. Sarebbe politicamente scorretto parlare di afroitaliani? 

Pier Paolo Falcone 



Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

 


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