lunedì 29 luglio 2024

La pompiera

 


Tra i vocabolari consultati (De Mauro, Olivetti, Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Sapere.it, Palazzi, Zingarelli, Sabatini Coletti), solo lo Zingarelli, il Garzanti e Sapere.it attestano il regolare femminile di pompiere: pompiera. Non comprendiamo il “silenzio” degli altri dizionari. E a proposito del femminile dei nomi di professione, riteniamo sia il caso che i responsabili della grammatica italiana del sito Treccani riguardino alcune “sviste”. Il femminile di presidente non è “presidentessa” ma (la) presidente; quello di vigile è… (la) vigile. Quanto a “donna poliziotto” e a “donna magistrato” sono da evitare essendoci i regolari femminili poliziotta e magistrata. 

Dal Treccani in rete: 

FEMMINILE DEI NOMI DI PROFESSIONE 

Alcuni nomi di professione formano il femminile attraverso la desinenza -a, come avviene comunemente per i sostantivi 

il maestro ▶ la maestra  

il cuoco ▶ la cuoca 

il sarto ▶ la sarta 

l’infermiere ▶ l’infermiera 

Con i nomi di professione che appartengono alla categoria dei nomi di ➔genere comune, si utilizza il nome maschile di professione invariato 

il cantante ▶ la cantante  

il regista ▶ la regista 

il farmacista ▶ la farmacista 

Altri nomi, invece, formano il femminile aggiungendo il suffisso -essa al nome maschile 

dottore ▶ dottoressa  

presidente ▶ presidentessa 

vigile ▶ vigilessa 

La maggior parte dei nomi che al maschile singolare terminano in -tore formano il plurale in -trice * 

pittore ▶ pittrice  

scrittore ▶ scrittrice 

senatore ▶ senatrice 

In alcuni casi, si può aggiungere al maschile il determinante donna 

la donna poliziotto (anche, più comune, poliziotta) 

la donna magistrato (anche, meno comune, magistrata).  

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* Se la desinenza “-tore”, o, meglio, il confisso del sostantivo maschile è preceduto da una consonante diversa dalla “t” il femminile può fare in “-tora”: pastora, tintora, questora, impostora, lavatora.

Nei nomi in -tore ci era sfuggito: formano il femminile, non il plurale.


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La lingua “biforcuta” della stampa

Milano

A processo con rito immediato la maestra educatrice accusata di maltrattamenti e violenze a dieci bambini di un asilo nido comunale

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Ci sono anche delle maestre non educatrici?


(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)



 

1 commento:

falcone42 ha detto...

"la maestra educatrice accusata di maltrattamenti e violenze": il dott. Raso chiede, provocatoriamente, se ci siano anche maestre non educatrici. Ebbene, sì: quella che maltratta i bambini certamente non lo è. Il colmo è averla definita tale!