Tra i vocabolari consultati (De Mauro, Olivetti, Devoto-Oli, Gabrielli, Garzanti, Treccani, Sapere.it, Palazzi, Zingarelli, Sabatini Coletti), solo lo Zingarelli, il Garzanti e Sapere.it attestano il regolare femminile di pompiere: pompiera. Non comprendiamo il “silenzio” degli altri dizionari. E a proposito del femminile dei nomi di professione, riteniamo sia il caso che i responsabili della grammatica italiana del sito Treccani riguardino alcune “sviste”. Il femminile di presidente non è “presidentessa” ma (la) presidente; quello di vigile è… (la) vigile. Quanto a “donna poliziotto” e a “donna magistrato” sono da evitare essendoci i regolari femminili poliziotta e magistrata.
Dal Treccani in rete:
FEMMINILE DEI NOMI DI PROFESSIONE
Alcuni nomi di professione formano il femminile attraverso la desinenza -a, come avviene comunemente per i sostantivi
il maestro ▶ la maestra
il cuoco ▶ la cuoca
il sarto ▶ la sarta
l’infermiere ▶ l’infermiera
Con i nomi di professione che appartengono alla categoria dei nomi di ➔genere comune, si utilizza il nome maschile di professione invariato
il cantante ▶ la cantante
il regista ▶ la regista
il farmacista ▶ la farmacista
Altri nomi, invece, formano il femminile aggiungendo il suffisso -essa al nome maschile
dottore ▶ dottoressa
presidente ▶ presidentessa
vigile ▶ vigilessa
La maggior parte dei nomi che al maschile singolare terminano in -tore formano il plurale in -trice *
pittore ▶ pittrice
scrittore ▶ scrittrice
senatore ▶ senatrice
In alcuni casi, si può aggiungere al maschile il determinante donna
la donna poliziotto (anche, più comune, poliziotta)
la donna magistrato (anche, meno comune, magistrata).
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* Se la desinenza “-tore”, o, meglio, il confisso del sostantivo maschile è preceduto da una consonante diversa dalla “t” il femminile può fare in “-tora”: pastora, tintora, questora, impostora, lavatora.
Nei nomi in -tore ci era sfuggito: formano il femminile, non il plurale.
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La lingua “biforcuta” della stampa
Milano
A processo con rito immediato la maestra educatrice accusata di maltrattamenti e violenze a dieci bambini di un asilo nido comunale
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Ci sono anche delle maestre non educatrici?
(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)
1 commento:
"la maestra educatrice accusata di maltrattamenti e violenze": il dott. Raso chiede, provocatoriamente, se ci siano anche maestre non educatrici. Ebbene, sì: quella che maltratta i bambini certamente non lo è. Il colmo è averla definita tale!
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