giovedì 4 luglio 2024

Sgroi – 183 - IL LINGUAGGIO DELLA “COSTITUZIONE ITALIANA” (1947)

 



di Salvatore Claudio Sgroi 


1. Evento editoriale  

La pubblicazione del vol. Passione civile di Tullio De Mauro (Roma-Bari, Laterza 2024), dopo l’analisi del primo saggio Tullio De Mauro incontra Epicuro (2010) nell’intervento n. 182 di lunedì 1 luglio Un mondo senza confini, gli atomi infiniti, il linguaggio e gli umani, è l’occasione per soffermarci ora sul terzo saggio del 2015: Il linguaggio della Costituzione (pp. 49-77). Un testo ricco peraltro anche di riflessioni sul linguaggio in generale (pp. 53-63) che ci piace riprendere subito. 

 

2. L’inesprimibile  

Una lingua ci offre sempre risorse per lottare contro l’inesprimibile, traendolo alla luce della comprensione anche con l’aiuto di parole rare e poco note, se e quando occorre. L’errore non sta nell’adoperare parole rare o tecniche e poco note, ma nell’adoperarle fuori dei contesti e delle situazioni in cui esse sono opportune, cioè utili più di altre a trasmettere un dato contenuto a un interlocutore dato” (p. 61). “Tra le risorse per lottare contro l’inesprimibile che una lingua ci offre ci sono anche le parole della ‘lingua di casa’” (p. 63). 

 

3. Revisione del testo della Costituzione Italiana 

Il testo della Costituzione Italiana del 1947 fu composto, ricorda De Mauro, da 75 deputati (pp. 52, 71) e fu sottoposto a una “accurata revisione concettuale” (ibid.) e a un “rimaneggiamento” (ibid.) con il risultato di una “accresciuta nitidezza” (ibid.). La revisione stilistica di un pur bravo letterato come il toscano Pietro Pancrazi (ibid.) incise invece assai poco, perché opera di un non-linguista, privo di una adeguata metodologia in grado di rendere il testo più leggibile e comprensibile. 

 

4. Lettura della Costituzione a parte linguistae 

T. De Mauro dà ora conto del livello di comprensibilità del testo per gli italiani nel 1947 e per gli italiani nel nostro millennio (2015), risultato delle scelte lessicali e della lunghezza dei periodi. 

Lo strumento principe a cui egli fa ricorso è il “Vocabolario di Base” (VdB), noto a chi possiede il diploma di terza media, da lui approntato nel 1970, poi applicato nella sua produzione lessicografica, il GRADIT (Grande dizionario italiano dell’uso) del 20072 in 8 voll. e lo scolastico Il dizionario della lingua italiana (2000) anche in rete. Il VbB è costituito nella sua ultima versione da c. 7500 lemmi, distinti in (i) c. 2000 voci FO[ndamentali] di massima frequenza, (ii) c. 3000 voci di AU (= Alto Uso) ovvero di alta frequenza e (iii) c. 2500 parole di AD (= Alta Disponibilità) non frequenti ma familiari, sopiti, pronti a riaffiorare nella competenza di ogni parlante.  

 

5. Il lessico della Costituzione Italiana 

De Mauro osserva (pp. 63-65) che il testo della Costituzione è lungo 9.369 parole (tra occorrenze e forme diverse) riducibili a 1.357 lemmi. Di questi lemmi 1.002 (= 74% delle occorrenze, ossia il 92.13% di tutto il testo) rientrano nel “Vocabolario di Base” (VdB), mentre fuori del VdB restano 355 lemmi (= 26% delle occorrenze, ovvero il 7,87% di tutto il testo). Da tali dati emerge subito la grande leggibilità del testo della Costituzione. 

 

5.1. Lessico non di base 

Il lessico non di base (355 lemmi) è costituito per lo più dal “vocabolario COmune”, ovvero da voci colte, note a diplomati e laureati (p. 74), p.e. costitituzionale, motivare, tutelare, elettivo, limitazione, pubblicazione, revisione, violazione, adempimento, emanare, inviolabile, nomina (p. 74) e da alcuni “Tecnicismi giuridici” (“TS dir.”), p.e. giurisdizione / giurisdizionale, promulgare / promulgazione, legittimità, comma, indulto, ratificare, avocare, demanio, gravame, revoca, sancire (ibid.). 

 

6. Sintassi della Costituzione Italiana 

De Mauro rileva ancora che sintatticamente (p. 65) il testo risulta articolato in 480 periodi, e quindi ogni periodo è mediamente formato (9.369: 480) da 19,5 parole. Tale lunghezza, alla luce degli Indici di Flesh (1947) – Gulpease (1996) è ottimale (20-25 parole), i periodi più lunghi rendendo il testo decisamente meno “leggibile”. 

 

6.1. Leggibilità e livelli culturali degli italiani nel 1951 e nel 2015 

La leggibilità è infatti “molto facile” (pp. 66-67) con un punteggio di 60 per di chi ha una istruzione medio-superiore o universitaria, di 80 per chi ha il diploma di terza media e di 95 per chi possiede solo la licenza elementare. 

La comprensione è invece “facile” (pp. 68-69) con un punteggio di 40 per chi possiede una istruzione medio-superiore o universitaria, di 60 per chi è in possesso del diploma di terza media e di 80 per chi ha solo la licenza elementare. 

Ora, stando al censimento del 1951 l’istruzione medio-superiore o universitaria era posseduta solo dal 4,3% della popolazione (oggi dal 33,4%), il diploma di terza media era patrimonio del 5,9% degli italiani (oggi del 30,1%), mentre la licenza elementare era privilegio del 30,6% della popolazione italiana, rispetto al 25,4% di oggi. 

 

6.2. “Illegibilità” delle leggi italiane 

La leggibilità della Costituzione italiana risulta tanto più notevole se confrontata col corpus legislativo italiano (p. 70), in cui ogni periodo presenta una lunghezza oscillante tra 120 e 180 parole, con sigle e abbreviazioni incomprensibili, rispetto alla lunghezza ottimale, su indicata, di 20-25 parole. 

 

7. “Lettura assistita” e riscrittura della Costituzione Italiana 

La comprensibilità strutturale della Costituzione italiana dovuta, ribadiamo, alle scelte lessicali e alla brevità dei periodi, sottolinea ancora De Mauro, cresce ulteriormente grazie a una “lettura guidata e accompagnata da un insegnante, a persone con istruzione medio-inferiore e perfino elementare” (p. 68), coinvolgendo così il 60% della popolazione, in aggiunta al terzo della popolazione di laureati e diplomati medio-superiori. Il che giustifica ampiamente la riscrittura (una “lettura assistita”) del testo della Costituzione pubblicata da Mario Lodi nel 1988 per i bambini delle elementari (p. 74). 

 

Sommario  

1. Evento editoriale  

2. L’inesprimibile  

3. Revisione del testo della Costituzione Italiana 

4. Lettura della Costituzione a parte linguistae 

5. Il lessico della Costituzione Italiana 

5.1.Lessico non di base 

6. Sintassi della Costituzione Italiana 

6.1 .Leggibilità e livelli culturali degli italiani nel 1951 e nel 2015 

6.2. “Illegibilità” delle leggi italiane 

7. “Lettura assistita” e riscrittura della Costituzione Italiana 

 




(Le immagini sono riprese dalla Rete, di dominio pubblico, quindi. Se víolano i diritti d'autore scrivetemi; saranno prontamente rimosse: fauras@iol.it)

 

 

Nessun commento: